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Un primo passo e' stato fatto. Durante la giornata di venerdi` 19 marzo il Ministro di agricoltura Augusto Navarro si e' presentato ne ll'accampamento dei bananeros portando la notizia che il presidente Enrique Bolan~os era disposto a riceverli nella sua residenza del Raizo`n, vicino a Masaya. L'incontro si e' svolto sabato 20 marzo ed e' durato quasi 5 ore. Presenti gran parte del Gabinetto di Governo con i Ministri della sa nita`, finanza, interni, agricoltura, il Procuratore generale della repubblica, il Procuratore per la difesa dei diritti umani, i rapp resentanti dei bananeros. La discussione e` stata lunga e faticosa e si e` dovuto anche limare l'asprezza e i toni ormai molto alti degli ultimi giorni contro i l disinteresse e l'insensibilita` del presidente. Quello che si e' raggiunto e' stato denominato "Acuerdo del Raizo`n" e che in pratica si basa su cinque punti, come racconta Jaime Gon zalez, uno dei rappresentanti della Asotraexdan all'incontro con il presidente Bolan~os "Il primo punto e' quello dell'unita`. Nel futuro i vari gruppi e organizzazioni i cui si dividevano i bananeros si presenteranno uni te per iniziare incontri di negoziazione con le compagnie multinazionali. Il punto dell'unita` resta uno dei punti fondamentali, ma an che uno dei piu` difficili. In rappresentanza degli altri tre gruppi si e` presentato Benjamin Chavez, giornalista stipendiato dal nos tro ex avvocato Walter Gutierrez, con il quale abbiamo avuto grossi scontri nel passato, ma abbiamo dovuto ingoiare questa presenza in vista di raggiungere degli accordi ampi e chiari con il governo e per presentarci uniti di fronte alle multinazionali. Con il secondo punto il governo si impegna a fungere da facilitatore affinche' le multinazionali vengano in Nicaragua per iniziare le negoziazioni per raggiungere un accordo sugli indennizzi che ci spettano per i danni che ci hanno provocato. I vari ministri formerann o una commissione che si riunira` con le multinazionali per decidere in che data inizieranno le negoziazioni. Il terzo punto ha a che vedere con la nomina del Procuratore per la Difesa dei Diritti Umani come rappresentante per il Nicaragua al F orum Internazionale sui Diritti Umani a Ginevra. A questo Forum partecipera` lui e due nostri rappresentanti e in quella occasione den unceremo al mondo i danni provocati dal Nemago`n ad opera delle multinazionali. Il quarto punto riguarda la Legge 364. Il presidente Bolan~os si e' impegnato affinche' la legge non venga toccata in nessuna delle su e parti, almeno fino a che ogni bananero non riceva il suo giusto indennizzo. Su questo punto non ci siamo spinti oltre e dipendera` d alle negoziazioni che si svolgeranno con le multinazionali. Se la loro posizione sara` quella di volerla abolire, le negoziazioni si b loccheranno immediatamente. All'interno di una negoziazione aperta ci potrebbero pero` essere cose su cui dover cedere e quindi si pot rebbe ragionare su un eventuale cambio alla legge, ma solo dopo il pagamento degli indennizzi e la copertura alle seconde e terze gene razioni che gia` stanno subendo i danni del pesticida e che potrebbero subirli nel futuro. Nel quinto punto il presidente ha garantito che tramite l'ambasciata nicaraguense negli Stati Uniti si contatteranno avvocati esperti in materia per la nostra difesa contro le vergognose denunce che ci hanno fatto le multinazionali. Come si sa i nostri attuali avvocat i non ci possono difendere negli Stati Uniti perche' fanno gia` parte del caso che noi abbiamo aperto contro le multinazionali stesse in Nicaragua. Infine il presidente si e' impegnato a fornirci i mezzi per tornare a Chinandega una volta firmato l'accordo".
Dall'accordo resta fuori la richiesta che i bananeros avevano fatto di una pensione vitalizia per la gente malata, i 100 milioni di co rdobas richiesti per copertura medica e in pratica, una pubblica dichiarazione di Bolan~os contro la denuncia posta dalle multinaziona li contro i bananeros, che si e' solo intravista nella disponibilita` a mettere a disposizione avvocati per la loro difesa e nel compi to di fungere da facilitatore per le negoziazioni con le multinazionali. Dal punto di vista medico ha solo detto che attivera` il Mini stero di salute, con il quale i bananeros hanno gia` firmato un accordo, per poter coprire nei limiti del possibile le emergenze medic o-sanitarie. Inoltre il Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (CENIDH) ha gia` preso contatti con una serie di organizzazioni statun itensi che lavorano nel campo sanitario e il governo cercherebbe d'intercedere presso l'Ambasciata degli Stati Uniti affinche' conceda i visti d'entrata per una serie di persone che andrebbero a stabilire rapporti con queste organizzazioni, con l'obiettivo di aiuti sa nitari per la gente malata. Il resto, come sempre, resta nell'aria per mancanza di fondi.
Secondo Victorino Espinales, presidente della Asotraexdan, "questo accordo non ha raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefiss i, ma e` un buon passo in avanti e vogliamo dare fiducia al presidente che si e' impegnato personalmente davanti all'intero paese. Abb iamo avuto l'appoggio richiesto da parte del governo, ma continuiamo comunque nella lotta osservando attentamente l'evolversi della si tuazione e pronti a muoverci se gli accordi non verranno rispettati. Tra 15 giorni ci riuniremo ancora con questa commissione che si e ' formata e con gli avvocati nicaraguensi e stranieri per preparare il piano d'azione per le negoziazioni".
Lunedi` 22 marzo alle 9 del mattino e` prevista la firma degli accordi. Se questa firma ci sara`, i 5 mila bananeros saliranno sui qua si 100 autobus messi a disposizione del governo e faranno ritorno alle loro case che non vedono da 52 giorni. Senza la firma nessuno s i muovera` dall'accampamento. Potrebbe quindi finire tra poche ore quest'ennesima lotta dei bananeros afectados por el Nemago`n, che pero` sara` solo una delle tant e battaglie che ancora li aspetta. Bolan~os e il suo governo hanno piu` volte dimostrato in questi due anni di giocare con gli accordi e le firme, basti pensare a quanto firmato con i braccianti agricoli del nord nell'accordo de Las Tunas, con i maestri che stanno ancora aspettando da tre mesi il miser o aumento salariale di 240 cordobas al mese (circa 15 dollari) o con i vari gruppi che periodicamente arrivano a Managua chiedendo ter ra su cui lavorare. Gli accordi del Raizo`n sono sicuramente miseri rispetto alle aspettative iniziali, ma hanno raggiunto l'obiettivo di far esporre dire ttamente il presidente, di obbligarlo ad impegnarsi ad accompagnare i bananeros nelle trattative con le multinazionali, di aver parlat o all'opinione pubblica ampliando in modo drastico la loro presenza nel cuore della gente, di aver dimostrato l'importanza di una lott a comune, ordinata, non violenta, ma decisa fino alle ultime conseguenze. In questi 52 giorni sono morte dieci persone che si aggiungo no alla lunga lista che li accompagna. Da parte di tutti i bananeros un ennesimo grazie a tutte le persone che in questi quasi due mesi si sono attivati per diffondere le no tizie, per raccogliere fondi, per far conoscere la loro storia e la loro lotta. Il cammino e' ancora lungo.
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