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Negli antiamericanisti arriva Alain De Benoist... e scoppia il finimondo
by il_cane_di_celine Sunday January 25, 2004 at 05:38 AM mail:  

Dopo fascisti e nazisti vari aderisce alla lista antiamericanisti il filosofo della nuova destra De Benoist sdoganato da Preve...e gli ultimi compagni in buona fede rimasti non ci stanno....

Da: giuseppe pelazza <gpelazza@yahoo.it>
A: antiamericanisti@yahoogroups.com <antiamericanisti@yahoogroups.com>
Oggetto: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist

Solo ieri sera ho dato una occhiata alla lista. Era da molto che non lo facevo, e mi dispiace di non averlo fatto prima della riunione di Firenze.
Ho , infatti, letto la comunicazione (del 7 gennaio, mi pare) di Mazzei, Pasquinelli e Preve a proposito dell'inserimento nella lista antiamericanista di Alain de Benoist. Ho così riletto la sua intervista, a La Repubblica, sulla cultura di Destra,e anche il lungo articolo La Nuova Destra del 2000, inviato da Gino C., che ringrazio davvero.
Osservo:
- E' vero che non bisogna aver paura del confronto e della discussione; ma per discutere non è proprio necessario stabilire una comune appartenenza. La lista di discussione,infatti,non riguardava l'elaborazione di un ulteriore documento fondativo-programmatico del movimento antiamericanista? Che ha da spartire, con questo, de Benoist?
- Il suo articolo La Nuova Destra del 2000 mi sembra, al di là del linguaggio articolato e dotto tipico dell'intellettuale (ma fino a quando di darà peso prioritario a intellettuali solitari, chiusi nei loro studi?) , di una estrema povertà contenutistica e -quel che più conta- profondamente reazionario. Basti pensare alla esaltazione delle "comunità", dell'interesse generale, del bene comune, alla distinzione fra cittadini e non-cittadini, alla ricerca (senza mettere in discussione l'assetto economico!) dell'identità fra governanti e governati, a tale identità che "è l'espressione politica di quella del popolo che, per il tramite dei suoi governanti, acquisisce la possibilità di essere presente a se stesso", alla esaltazione (che mi pare proprio di tipo leghista/reazionario) delle famiglie, cui restituire "la loro vocazione naturale di educazione, socializzazione e aiuto reciproco, consentendo l'interiorizzazione di regole sociali oggi imposte" , delle tradizioni popolari,ecc. Ricordo, ancora, come de Benoist si dica "favorevole a una politica di restrizione dell'immigrazione, accoppiata a una cooperazione accresciuta con i paesi del Terzo mondo" : sì, dunque, alle espulsioni, ai campi di detenzione, ma in un quadro di cooperazione!! Ma poi, vivaddio, dove anche solo si accenna all'imperialismo e alla sua natura economica?
Ma basta, leggetevi l'articolo, se vi interessa.
-La cosa incredibile è che alcuni hanno accolto con gridolini di gioia l'ingresso del grande intellettuale, e tutti gli altri -a quanto mi risulta- hanno taciuto (forse distratti o non lettori assidui della lista, come me).
-E pensare che fin dall'inizio si era sparato a zero (ma molti a questo si erano opposti) su tutta l'area (criticabilissima anche secondo me, è chiaro) dei new global, perchè non fanno un'analisi corretta ecc.ecc., già in questo modo alienandosi possibili simpatie da parte di chi, in buona fede, partecipa a quel movimento. M questo de Benoist cos'ha di meglio? Che nell'adolescenza,
durante la guerra d'Algeria, come eufemisticamente ci dice, "non simpatizzava per la sinistra" (era, forse, per l'Algerie française e simpatizzava per l'OAS?) Un briciolo di autocritica, perdiana, invece di tessere ancora oggi le lodi di Evola e di riferirsi alla coppia fascismo/antifascisno come "storie obsolete". E chi, peraltro, ha informato l'iluustre intellettuale della nostra esistenza?
-Si vuole fare un movimento ampio: si è però sempre detto chiuso ai fascisti, ma, perdiana, in questo modo, invece e oggettivamente, lo si chiude a sinistra, rompendo con tutta la nostra storia, valori ecc, con noi stessi, insomma. Ma allora o si è un po' schizzati, o si ritiene definitivamente chiuso un rapporto non con l'immondo Ulivo, ma con l'arcipelago magmatico che ancora si muove, e si vuole rivoluzionario.
-Già in un precedente, rapido, scritto (poco prima di natale) ero intervenuto sulla questione destra/sinistra, sul "saltare il fosso", ma nessuno (mi vengono i complessi...) mi ha risposto. Bene. in questa iniziativa io colgo il segnale che si vuole, ancora una volta, rompere a sinistra, saltare il fosso. Chiunque sia de Benoist, non nascondiamoci dietro un dito, il suo nome ha un valore emblematico. Averlo ammesso nella lista significa richiudere possibili spazi di dialogo con chi finora ci ha osteggiato, o è stato a guardare. Averlo ammesso nella lista -per il significato emblematico che ha- significa provocare a sinistra, quella poca sinistra che ancora c'è; significa insultare i valori della storia della sinistra. E non mi si dica che non si può parlare di emblemi/simboli:perchè mai il suo libro su nazismo e comunismo è uscito con quella disgustosa e infame copertina? Perchè, evidentemente, anche solo il suo nome (oltreche i probabili contenuti del libro, il che è anche peggio) evoca e rappresenta qualcosa.
Concludo: trovo la situazione estremamente pesante, non la controllo più, molto mi sfugge, non sono d'accordo.
Per il momento non posso che "mettermi in aspettativa", e pensare, stare a vedere. Certamente movimento antiamericanista e Iraqlibero sono cose diverse, ma non facciamo finta che non ci sia moltissima sovrapposizione, e che Leonardo e MOreno (e va a loro merito) non tirino le fila di Iraqlibero. La mia solidarietà con la Resistenza irachena continua. Parteciperò a manifestazioni in suo sostegno, ma non me la sento proprio di svolgere un ruolo promotore di iniziative -che nei fatti concernono anche il movimento antiamericanista. Sospendetemi, perciò, dal Comitato Nazionale, o mi sospendo io, o mettetemi fuori. Non contate, poi, su di me per mettere in piedi iniziative a Milano, dove potrò solo andare a solidarizzare, se verranno, con gli esponenti della Resstenza.
La missiva è sconclusionata, ma questo è forse conforme alla situazione, che è -nei fatti- un gran casino.
Saluti a tutti
Giuseppe Pelazza

==============================================

Da: Paolo <paolo.ber@virgilio.it>
A: Antiamericanisti <antiamericanisti@yahoogroups.com>
Oggetto: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist

Concordo in pieno con le affermazioni, i dubbi ed anche con il disagio e la sconclusionatezza del compagno Pelazza.
Era tempo che mi sentivo fuori dal "comune sentire" di questa lista di discussione ma il poco tempo che ho per leggere i messaggi e rifletterci sopra e la stima verso copmpagni come Leo Moreno e Preve mi hanno impedito di saltare il mio fosso e cioè chiedere la disiscrizione da questa lista.
Questa decisione è conseguente alla non adesione al progetto antiamericano che più si articola (o, meglio, si disarticola) e più si allontana dalle mie posizioni di comunista dubbioso non ortodosso ma non desideroso di salti e di fossi troppo lunghi per le mie gambe.
Non farò parte della schiera dei diffamatori e scindo la mia presa di distanze da questo progetto dal mio impegno nel Campo Antiimperialista che continua e, spero, potrà continuare ancora salvo il suo collidere in maniera totale con il progetto antiamericano.
Non ho le capacità dialettiche per convincere nessuno di questa lista quanto sia parziale, fuori tempo e tatticamente sbagliato puntare sulla contraddizione antiamericana ma questo è ciò che penso e dato che ora a voi per la prosecuzione del progetto servono militanti e persone convinte io me ne tiro fuori a tutti gli effetti.
Spero solo che scelte e aperture pericolose, scomode ed inopportune che voi prenderete non ricadano in modo drammatico sull'attività e sulla credibilità del campo e dei comitati Iraq Libero.

Saluti comunisti Paolo Bernardini

==============================================

Da: Giulio Bonali <sgiombo@tele2.it>
A: antiamericanisti@yahoogroups.com <antiamericanisti@yahoogroups.com>
Oggetto: Re: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist

Sono d' accordo con quasi tutto quanto dice il compagno Giuseppe Pelazza.
Propongo di escludere A. De Benoist dalla lista, o comunque di chiedere l' opinione degli altri aderenti alla lista stessa, onde prendere democraticamente una decisione.
Giulio

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bastardi nazi del campo
by antifaaa Sunday January 25, 2004 at 05:40 AM mail:  

Bastardi nazisti del campo!!!!

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c'era da aspettarselo
by madonnino Sunday January 25, 2004 at 05:43 AM mail:  

C'era da aspettarsi che prima o poi dopo tanti fasci "anonimi" o poco conosciuti arrivasse ad aderire il pezzo grosso... adesso voglio proprio sentire come il delirio preve-pasquinellian-mazzeiano giustifica questo schifo...

Il campo antimperialista è alla frutta.

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.
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 06:35 PM mail:  

io sono contrario a questa scelta, ma comunque ritengo che le posizioni attuali di De Benoist, sono molto meno fasciste di quelle di Veltroni, primo sindaco romano a denunciare gli autoferrotranvieri, fassino, dalema, che non ai temi della guerra in Algeria, ma pochi anni fa, dopo avere inventato la bugia della pulizia etnica degli albanesi, hanno bombardato gli abitanti della Jugoslavia, appoggiando gli ascari delluçk, e creando uno stato similnazista narcotrafficante e mafioso nel Kosovovo e nella Macedonia occidentale,ha fatto una politica di precarizazione del lavoro, legalizazione del caporalato, privatizazione che ha spianato la strada a quella dell'attuale governo berlusconi, ha mandato le navi da guerra ad affondare le barche degli immigrati, ha organizato i funerali di stato ad edgardo sogno, ed ha proposto la riappacificazione con i fascisti, ed adesso dopo avere votato a favore dell'intervento in Afganistan, e dopo avere fatto finta di essere contrari a quello in Irak, sostengono che una volta mandati i contingenti italiani è giusto che restino, arrivando a fare manifesti dove accusano berlusconi, di non essere andato a Nassiria, voglio ricordare che merdinotti gli anarchici ed il "movimento", con questa gente ci manifesta assieme e magari firma documenti in comune, anzi rifondazione che nei fatti è diventata la forza egemone nel "movimento" aspira a formarci un governo insieme, almeno De Benoist, attualmente ha rinnegato le sue posizioni sulla guerra in Algeria, poco fa ho ricordato quando il manifesto con una sua intervista tentò di sdoganare il rottame doppiogichista pino rauti, e la collaborazione del manifesto con mambro e fioravanti(non mi riferisco solo all'intervista di mambro, ma anche ad iniziative sul carcere prese insieme), ma mi fu risposto che in quel caso erano solo incidenti di percorso e ci fu chi adirittura parlò di un probaile percorso di redenzione di francesca mambro, per non parlare dell'intervista a boccacci ed a altra merda fascista, ricordo anche quando gruppi come socialismo rivoluzionario, diedero il loro appoggio agli ascari mafiosi dell'uçk, e addirittura correva voce che avessero portato alcuni di loro ad una manifestazione, come se l'uçk, fosse meglio dell'oas, non dimenticate quando l'A(R)rivista anarchica, appena iniziata l'invasione contro i popoli della Jugoslavia, come primo atto fece propaganda di guerra, intervistando il bugiardo di regime guerrafondaio antonio russo di radio radicale, e parlando di contenuti vi consiglio di leggervi l'articolo di Zelinda Carloni sempre sull'A(R)rivista che teoricamente trattava del ponte sullo stretto di Messina(anche io sono contro la sua costruzione), ma che in realtà, contro tutti ponti in nome di un differenzialismo culturale, ncora più estremista di quello di De Benoist

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in difesa del campo antimperialista
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 06:51 PM mail:  

il campo antimperialista, con tutti i suoi difetti è l'unica realtà che abbia fatto un'iniziativa a livello nazionale, dove i fasci erano assenti, per appoggiare la resistenza irakena, dove non si mettevano sullo stesso piano gli oppressi che si ribellano(i resistenti che agiscono sul territorio irakeno), e gli oppressori, gli americani ed i loro ascari italiani, inglesi, esteuropei ed altri, ed è l'unica realtà che in questo momento si pone il problema di organizare iniziative contro la guerra, tema che da quando merdinotti ha deciso di allearsi con il centro sinistra è diventato fuori moda nel movimento,tutti coloro che si dicono antimperialisti, ma sputano sui compagni del campo, faciiano anche loro qualche iniziativa seria per appoggiare la resistenza degli abiatnti del territorio irakeno

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puzza di bruciato
by Yogo Sunday January 25, 2004 at 07:16 PM mail:  

De Benoist e la "nouvelle droite" meglio di Veltroni?
Bah, qui si sente puzza di ambiguità, senza bisogno di essere grandi fan di Walterino.

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.
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 07:40 PM mail:  

quando veltroni era tra i bombaratri degli jugoslavi, De Benoist era contro la guerra, per non parlare delle navi di immigrati affondati della marina militare italiana durante i governi del centrosinistra,il programma politica ed i documenti del centrosistra sono molto più a destra elle posizioni attuali di De Benoist.
La sinistra italiana attuale è filocapitalista, filoliberista, filoamericana, filoisraeliana(fassino con cui voi m,manifestate insieme ha fondato l'associazione sinistra per israele, dalle posizioni filosioniste), contro i lavoratori, insomme è tutto tranne che una sinistra, negarlo vuol dire non avere mai letto nulla di De Benoist, e fare finta di chiudere gli occhi davanti all'evidenza circa la coalizione di centrosinistra + rifondazione.
Ci tengo a precisare che pur considerando De Benoist una persona intelligente e preparata, non mi riconosco nel suo progetto politico, che comunque negli ultimi anni si è discostato molto dall'etrema destra

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X gli admin
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 07:43 PM mail:  

mi è stato cancellato un messaggio, dove segnalo un articolo della rivista anarchica, dalle posizioni differenzailiste, molto più estreme di quell di de benoist, perché mi è stao cancellato ?

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quest'aritcolo è più differenzialista delle posizioni di De Benoist
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 07:49 PM mail:  

lo riposto dato che non conteneva nulla che fosse contro il regolamento

premesso che sono contro la costruzione del ponte sullo stretto, questo articolo contro la costruzione di tutti i ponti publicato dalla rivista anarchica mi sembra fanitismo allo stato puro, ed esprime posizioni molto più estremiste di DE BEnoist

http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/269/12.htm

leggete anche la risposta delirante dell'autice, alle giuste critiche di un compagno

http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/271/44.htm#1

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breve commento all'articolo che ho postato
by Spartaco Sunday January 25, 2004 at 08:02 PM mail:  

in pratica quell'articolo sostiene che i ponti non vanno costruiti, perché consistono nel superamento di barriere naturali che costituiscono dei confini, e quindi permettono agli abitanti di posti diversi di venire a contatto tra loro, perdendo la loro cultura.
A me sembrano le posizioni di De Benoist, ancora più esasperate, solamente che in questo caso non scandalizzano nessuno

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Spartaco il giovane padano
by cdr Monday January 26, 2004 at 09:01 AM mail:  

il trasformismo ora e sempre resistenza:
p.s.: iscriviti al fronte nazionale almeno non avrai rimorsi di coscienza e non dovrai più arrampicarti sugli specchi

«Contro l’invasione serve una politica europea»

Alain De Benoist, intellettuale francese, è intervenuto
alla prima scuola politica dei Giovani Padani

VARESE - «L’immigrazione extracomunitaria rappresenta globalmente un fenomeno negativo. L’avvenire delle popolazioni del Terzo Mondo non può essere quello di trasferirsi in massa in Europa e vivere da noi, ma di sviluppare un tenore di vita utile alla loro sopravvivenza a casa loro. Quindi le leggi sull’immigrazione adatte a fronteggiare il fenomeno devono necessariamente contenere il concetto di cooperazione tra i Paesi europei quei Paesi in via di sviluppo ad alto tasso migratorio».
Alain De Benoist, intellettuale francese definito, a torto, secondo l’interessato, l’ideologo della “nuova destra” («io non sono nè di destra nè di sinistra», spiega), ha partecipato alla prima scuola politica dei Giovani Padani conclusasi domenica scorsa nella splendida cornice del Passo del Cuvignone, in provincia di Varese. Secondo De Benoist il problema della difesa delle identità dei popoli europei passa anche (ma non solo) attraverso il contrasto dell’invasione degli immigrati extracomunitari. «Naturalmente esistono diverse scuole di pensiero in Europa sulla questione immigrazione - spiega lo studioso francese -. In Francia, Paese intriso di giacobinismo, si punta sull’integrazione individuale di ciascun extracomunitario, mentre in Gran Bretagna, ad esempio, si preferisce riconoscere le comunità di immigrati che rispettino in toto le leggi vigenti sul territorio britannico. Credo che questa sia la migliore soluzione, quando si parla di possibile integrazione degli extracomunitari in Europa. Le leggi vanno rispettate pienamente e senza discussioni anche da quelle comunità straniere».
Professor De Benoist, anche il concetto di Europa sta suscitando ampi a articolati dibattiti, insieme a quello dell’immigrazione. La Lega Nord è fermamente contraria alla costruzione di un Superstato europeo. Lei che ne pensa?
«Da sempre sono convinto che l’Europa unita potrà essere solo confederale, dove i poteri proverranno dal basso verso l’alto. Personalmente apprezzo gli sforzi di unità europea, ma sono molto critico sulle attuali modalità di edificazione dell’Ue. Oggi l’Ue è una struttura tecnocratica, autoritaria e giacobina, costruita partendo dall’alto, dalle norme imposte da Bruxelles. Si tratta quindi di un’ Unione più economica che storica e identitaria. Quali sono le grandi finalità, il grande progetto complessivo di questo tipo di Ue? Io non riesco a trovarli».
Attualmente in Europa la maggioranza dei governi è guidata dal centrodestra, che in materia di Europa la pensano in maniera diversa dai governi di sinistra che fino a pochi anni fa dominavano nel nostro continente. Quindi?
«Quindi niente. Temo che i governi di centrodestra non sappiano sottrarsi alla logica della globalizzazione ultraliberista e non pensino affatto ad un’Europa confederale. Mi pare che nessuno voglia scavalcare questo muro ideologico. Anzi, si cerca di ampliare l’Ue verso est, senza prima raggiungere uno scopo unitario tra i membri attuali, che non sia meramente economico e monetario. La destra europea ha dimenticato l’idea di Europa delle identità».
Come mai i movimenti autonomisti vengono spesso accusati di razzismo?
«Chi non vuole cambiare nulla accusa di razzismo gli altri. Ma va anche detto che bisogna anche vedere come si pone il problema della difesa delle identità dei popoli. Qualcuno lo fa in maniera effettivamente xenofoba e personalmente condanno tale impostazione. Se l’identità viene vista soggettivamente, allora il rischio di razzismo esiste. Se invece si vogliono elogiare le differenze bisogna essere pronti a difenderle tutte, senza esclusioni. Il vero razzismo è quello di chi rifiuta di riconoscere le differenze altrui e lavora per annullarle in una sorta di melting -pot, di mescolanza, elaborata in nome del mercato e dell’ultraliberismo. I razzisti sono i globalizzatori mondialisti, non certo gli autonomisti e i federalisti».
Professore, lei ha accettato l’invito dei Giovani Padani, non quello di An. Perché?
«Perché i Giovani Padani mi hanno contattato regolarmente, chiedendo la mia disponibilità. Quelli di An invece mi hanno inserito in una loro iniziativa senza dirmelo in anticipo. Simili metodi a me non piacciono».

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C'è chi gioca con le parole
by cdr Monday January 26, 2004 at 09:04 AM mail:  

Razzismo, antirazzismo: come l'estrema destra ha imparato a giocare con le parole

Racisme, antiracisme : comment l'extrême droite a appris à jouer avec les mots

René Monzat fait l'historique des analyses en cours à l'extrême droite, d'Europe Action (dans les années soixante) aux discours les plus récents véhiculés par le GRECE et repris en grande partie par le Front national.

Europe Action, mouvement d'extrême droite créé en 1963, est expressément opposé à la xénophobie. Ainsi peut-on lire dans la brochure L'activiste une tentative de réfutation du droit des Algériens à être indépendants. On y lit notamment : "Quant au pseudo-nationalisme sans nation de populations qui n'ont jamais dépassé le stade de la vie tribale, il ne s'agit en réalité que de xénophobisme. N'ayant ni territoire national, ni communauté ethnique, ni tradition d'État, ni destin historique, leur seul ciment d'unité est la haine raciale envers ceux qui leurs sont différents." (p. 56) Puis : " Le droit de la France à rester en Algérie est le bon droit. C'est celui des bâtisseurs de cathédrale, il est supérieur à celui des bâtisseurs de gourbis." (p. 57) Enfin, en guise de conclusion : " Si 130 années de vie commune ne suffisent pas à nationaliser une terre, à combien d'années faut-il remonter en arrière ? Aux conquérants arabes, vandales ou romains de l'Afrique du Nord ? La bonne logique de ce raisonnement nous conduit à proclamer le droit des premiers occupants à disposer d'eux-mêmes : celui des orangs-outans" (p. 58).

Europe Action complète son refus de la xénophobie par une critique sévère du racisme national socialiste, publiée en 1963, dans le Dictionnaire du militant qui précisait, à l'article "National-socialisme " : "A côté d'intuitions géniales ses erreurs ont entraîné sa perte : (..) racisme romantique (non scientifique) uniquement destiné à renforcer un nationalisme étroit, revanchard, agressif. (...) Ces erreurs sont dues en grande partie à une absence de fondements doctrinaux suffisamment établis."
Un racisme radical

Europe Action, affinant sa doctrine, en vient à s'élever contre l'idée d'une supériorité absolue de la race blanche, mais Qu'est-ce que le nationalisme ?, publié en mars 1966 reste néanmoins l'une des synthèses du racisme les plus radicales de la France d'après-guerre (1).

Le texte est divisé en sept paragraphes. Le troisième traite de "la race" et affirme que

"- L'espèce Homo sapiens est différenciée en races. (...)

"- La race constitue la seule unité réelle qui, dans ses limites propres, englobe toutes les variations individuelles. (...)

"- L'étude objective de l'Histoire montre que seule la race européenne (race blanche, caucasoïde) a continué à progresser depuis son apparition sur la voie montante de l'évolution du vivant (...).

"- La race européenne n'a pas de supériorité absolue. Elle est seulement la plus apte à progresser dans le sens de l'évolution."

Ce document destiné à une circulation restreinte, "fascicule de méthode doctrinale", condense l'acquis idéologique des cadres issus d'Europe Action et qui s'apprêtent à fonder le Groupement de recherche et d'études sur la civilisation européenne (GRECE).

Les premiers numéros de Nouvelle École s'attachent, au moyen d'une rubrique "raciologie" à donner une apparence de fondement scientifique à leurs présupposés. Ainsi Alain de Benoist développe, en sept pages du numéro de l'automne 1969, le thème "Intégration scolaire et psychologie raciale". Il résume les conclusions d'une étude d'Arthur R. Jeunes qui montrerait : "que l'écart constant des résultats obtenus par les Noirs et les Blancs américains aux tests psychologiques (15 points en moyenne) prouve l'existence de différences structurales d'intelligence entre les deux races et que ces différences sont héréditaires."

Toujours sous la rubrique "raciologie", de brèves informations permettent d'apprendre que "la thrombo-angéite oblitérante frappe particulièrement les hommes juifs Ashkénazims originaires d'Europe orientale" mais "qu'en dehors du facteur racial, le rôle du tabagisme paraît certain."

La tentative de donner un fondement scientifique au racisme échouera car les travaux évoqués par le GRECE seront tous rapidement réfutés.
Chacun chez soi

Les militants de la Nouvelle Droite vont alors changer de mode de pensée et adopter le vocabulaire des théoriciens de l'Apartheid sud-africain.

Car ceux-ci, pour nier que l'apartheid est une forme d'oppression raciale caractérisée, expliquent que chaque "communauté" doit connaître un "développement séparé" selon son propre rythme, en respectant son identité propre.

En 1975, Éléments se prononce "contre tous les racismes", dans un long entretien avec Alain de Benoist. De Benoist s'élève contre le racisme de type "biologique" tout en soulignant que "la "dimension" biologique de la personnalité humaine est d'une importance considérable". Il réaffirme "le droit des peuples à être eux-mêmes, le droit qu'ont tous les peuples à tenter d'atteindre leur plénitude, contre tout universalisme et contre tous les racismes".

Car de Benoist explique qu'"un certain antiracisme rejoint le plus affreux des racismes, puisqu'il aboutit à l'ethnocide c'est-à-dire à la disparition des ethnies en tant qu'ethnies". Et il poursuit : "Une ethnie n'est pas une simple somme d'individus. Elle a, en tant qu'ensemble, un certain nombre de propriétés. Elle définit un certain nombre de propriétés. Elle définit une âme populaire (Volksseele), dont on constate les manifestations dans les relations qu'en son sein, les hommes entretiennent entre eux et avec l'univers." (2)

Pourquoi diable de Benoist fait-il suivre le mot assez anodin "âme populaire" de sa traduction allemande "Volksseele" ? La réponse se trouve dans le même numéro d'Éléments, à quelques pages de distance. Éléments publie une notice nécrologique de Ludwig Ferdinand Clauss. Ce raciologue nazi de premier plan, protégé de Himmler, et qui travailla dans le cadre de la SS est présenté comme s'étant appliqué "à jeter les bases d'une psychologie raciale n'incitant pas à la haine, mais à une meilleure compréhension des autres". Clauss "s'attacha très vite au problème de l'âme populaire". Bon sang mais c'est bien sûr ! L'antiracisme de la Nouvelle Droite s'inscrirait-il dans la filiation de l'oeuvre d'un raciologue nazi ? Le fait que l'une des plus proches collaboratrices de Clauss (Sigrid Hunke) écrive dans Éléments et soit un des "patrons" de Nouvelle École donne du crédit à cette hypothèse.

De Benoist propose d'ailleurs une solution pour dépasser la xénophobie : "Il est rare qu'un xénophobe ait la moindre idée des raisons positives pour lesquelles il pourrait être fier de ses origines. Or cette fierté est chose légitime. Il est même normal qu'elle s'exprime sous la forme d'une préférence. Un fils préfère son père à tous les autres pères. Pourquoi ? Parce que c'est son père, et voilà tout. Cela ne s'explique pas. Somme toute, c'était le principe qui prévalait à l'époque où l'on ne jugeait pas des hommes et des choses de façon désincarnée : right or wrong, my country !"
Vers la "préférence nationale"

Cette idée de préférence sera retravaillée par des cadres issus de la Nouvelle Droite qui mettront au point, au sein du Club de l'Horloge la rhétorique de la "préférence nationale". Thématique que les Mégret, Le Gallou, Blot, Bardet, Vial vont imposer sans peine au Front national en le rejoignant en 1985-1986.

Il semble néanmoins qu'à cette date le discours "interne" du GRECE reste très radical ou - a minima - que certains des principaux cadres du mouvement ne sont pas convaincus par le discours officiel du GRECE.

En effet, le GRECE connaît en 1986 une scission dirigée par celui qui faisait office d'idéologue en second du mouvement, Guillaume Faye. Les "dissidents" fondent la revue Diaspad. Le manifeste, "Humanisme et surhumanisme", non signé et engageant donc la revue, donne une base raciale aux différences culturelles, affirme non seulement que les races divergent dans leur évolution, mais qu'il existe plusieurs espèces humaines : "Les trois grandes familles de population actuelles descendent d'Homo sapiens différents : il y a polygénie et non pas monogénie (un seul ancêtre commun." Le texte de 1986 durcit considérablement le biologisme raciste de 1966 : "Si l'appareil nerveux central de l'espèce est encore grossièrement semblable d'une population à l'autre, les psychismes, conditionnés par le néo-cortex cérébral, c'est-à-dire par ce qu'il y a de plus récent dans le cerveau, apparaissent très profondément différents." (3)

Le GRECE et ses compagnons de route continuent à faire évoluer leur discours. Comment, en effet, construire des barrières étanches entre "nous", descendants des vaillants indo-européens et "les autres" sans prêter le flanc aux accusations de racisme ?

En essayant de faire construire des murs par les deux côtés à la fois, en courtisant les courants islamistes intégristes (qui interdisent les mariages avec des non-musulmans), en courtisant aussi les courants les plus sectaires du judaïsme orthodoxe, en mettant en valeur les courants racistes noirs américains tel celui de Louis Farrakhan.

Quand l'extrême droite récuse le racisme et la xénophobie, il convient de savoir ce qu'elle entend précisément par là.
René Monzat

1. Documents : L'Extrême droite en France (1965 à 1984). Algazy Joseph, Editions l'Harmattan, 1989, 342 pages. Le texte "Qu'est-ce que le nationalisme" figure pages 246 à 253.

2. Eléments no. 8-9.

3. Diaspad no. 15, page 9.

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giovane padano sarai tu e i tuoi alleati ulivisti
by Spartaco Monday January 26, 2004 at 04:54 PM mail:  

non commento l'articolo perché non conosco il francese, su internet si possono trovare una miriade di articoli di De Benoist in italiano ma evidentemente cdr si preoccupa più di condurre la lotta politica a colpi di copia e incolla, possibilmente lunghissimi o in lingua straniera, in modo che li leggano il minor numero di persone, piuttosto che attraveso i ragionamenti.
Io ho scritto che sono contrario alla partecipazione di De Benoist, ma ribadisco che per quanto non mi riconosca nelle sue posizioni degli ultimi anni, queste per quanto siano interclassiste, e non possono essere considerate di sinistra, nella maggior parte dei casi sono molto più moderate di molta gente legata al centrosinistra, con cui rifondazione e quell'entità astratta, chiamata "movimento" ha più volte mafifestato assieme, o ha sottoscritto gli stessi documenti, anzi alcune analisi di De Benoist e del suo omologo italiano Marco Tarchi, sono spesso più condivisibili di quanto non lo siano molti altri fatti da intellettuali di sinistra, chiaramente la lega mi fa schifo, e di certo non apprezzo il fatto che De Benoist abbia partecipato ad alcune sue iniziative, ma forse cdr dimentica quando i vari pezzi di merda del centrosinistra, con cui va a manifestare insieme, e con cui rifondazione aspira a governare, non solo patecipavano alle iniziative della lega, dove ricevavano applausi ed ovazioni, ma definivano la lega una costola della sinistra, ma evidentemente lo stesso peccato, va punito da coloro che sono vicini al campo, mentre va perdonato o addiritura rimosso dalla memoria quando a commetterlo sono gli alleati di rifondazione, così come sono stati rimossi dalla memoria, i funerali di stato al golpista edgardo sogno, gli inviti di violante ed altri diessini alla riconciliazione nazionale con i republichini, le affermazioni fatte alcuni diessini che ai tempi del centrosinistra, sostenevano che dopotutto la vittoria di franco in Spagna era stata un bene, perché aveva salvato l'Euuropa occidentale dal comunismo, le imbarcazioni piene di clandestini, affondate dalla marina militare italiana durante il governo di centrosinistra, e gli insabbiamenti delle indagini su quelle stragi, le violenze della polizia al vertice di Napoli, la politica ultraliberista contro i lavoratori, e tante altre cose, per non parlare del periodo tra la fine degli anni ottanta quando il manifesto tentava di sdoganare, gente come pino rauti, o fioravanti e mambro, infatti ogni qualvolta tra i promotori di qualche manifestazione nazionale, compaiono firme della gente che ha fatto le cose appena citate, su indymedia, non partono le campagne maccartiste e le accuse di alleanze rossobrune, e in contesti come la marcia della pace Perugia Assisi, viene fischato bondi per avere votato a favore della guerra, ma nessuno fischia dalema fassino, veltroni e coloro che hanno fatto bombardare la Jugoslavia hanno votato a favore dell'intervento in Afganistan, e che ora sono contrari al ritiro delle truppe dall'Irak.
Purtroppo sono sicuro che adesso le risposte saranno copia e incolla chilometrici, di documenti spazzatura che parlano di mutti, delle chiaie, cacciolla, e tanta gente che con il campo non ha nulla a che fare

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ao burino spartaco
by cdr Monday January 26, 2004 at 05:08 PM mail:  

il tuo intelletto non arriva oltre fassino e rutelli o i rifonda?
cago sui ds come su rifonda come sui nazi
sai questione di scelte
per fortuna esiste altro che tu non riesci proprio a capire

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il problema è un altro
by Spartaco Monday January 26, 2004 at 05:45 PM mail:  

non metto in dubbio che tu non abbia nulla a che fare con i ds e rifondazione, ma non puoi negare che la maggior parte di coloro che fa le campagne contro il campo, va alle loro manifestazioni, sfila negli stessi cortei dove sono presenti bertinotti, dalema e fassino, e nessuno di loro ha mai fatto campagne che denuncino le alleanze rossobrune di certa gente, anzi quando ho ricordato che tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, il manifesto tentava di sdoganare gente come rauti, mambro e fioravanti, i detrattori del campo si sono mobilitati in sua difesa, e nel miglire dei casi hanno parlato di incidenti di percorso fatti in buona fede.
A me sembra che tra molti compagni ci sia una sorta di ipocrisia e vigliaccheria, dovuta al fatto che fare certe campagne simili a quelle fatte contro iol campo, ma rivolte agli organizzatori delle grandi mobilitazioni nazionali, vorrebbe dire essere esclusi dalla partecipazione con relativa perdita di visibilita, e possibilità di aggregazione di militanti all'interno dei "movimenti di massa"

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e bravo Spartaco!
by Bondui Fan Monday January 26, 2004 at 05:47 PM mail:  

Bravo Spartaco: meglio de Benoist di Veltroni, e meglio Bondi di d'Alema!

Non vedo l'ora di leggerti su Il Foglio....

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io sul foglio non ci scriverò mai
by Spartaco Monday January 26, 2004 at 08:19 PM mail:  

ti ricordo che sul foglio scrivono gli ex antifascisti miliTONTI, della stessa razza di coloro che fanno le campagne maccartiste contro il campo, non ho mai detto che bondi è meglio di dalema, ma penso che bondi e dalema siano la stesssa cosa, e non credo che un nuovo governo dalema, sarebbe molto diverso da quello attuale.
Io sul foglio non scriverò mai, ma penso che prima o poi leggerò i tuoi articoli sul riformista

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l'arrampicata sugli specchi...
by keoma Monday January 26, 2004 at 10:14 PM mail:  

stavolta l'arrampicata sugli specchi, caro spartaco, e' veramente impossibile.
e comunque, con tutto il male che ne posso pensare, veltroni e' meno peggio di de benoist.
anch'io penso che un governo dell' ulivo non sarebbe granche'.
ma certo un per fortuna impossibile governo preve-pasquinelli-mazzei mi costringerebbe sicuramente all' esilio.
Lo immagino con la consulenza di de benoist - o di maurizio murelli - all'immigrazione.
ma andate a cagare, kampisti del cazzo !!!!
a chiacchiere sapete tutto di irak, palestina, paesi baschi, ma una lotta che sia una in Italia l'avete mai fatta ?
cosa avete da dire sui tramvieri o su Scanzano o su Termoli o sulla difesa della scuola pubblica ?
niente, sono cose troppo poco "esotiche" per voi.
Riandate a cagare voi e de benoist !

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stronzo
by Spartaco Tuesday January 27, 2004 at 12:58 AM mail:  

senti stronzo vedi di non offendere, dato che io non ho offeso nessuno.
Innanzitutto io non faccio parte del campo, lo difendo perché concordo con l'appoggio alla resistenza irakena, e perché ritengo autoritari e fasciostalinisti i metodi usati per denigrarlo, basati sulla calunnia, come accostare al campo gente maurizio murelli che con il campo non ha niente a che fare, io le mie lotte in Italia le ho sempre fatte, dato che non te lo posso dimostrare dietro la testiera, ti cito ad esempio gente come Mara Malavenda, alle quali i bambocci come te, nanni moretti, merdinotti, agnoletto, cofferati e altra gente, di certo non hanno nulla da insegnare in quanto riguarda le lotte per i diritti dei lavoratori, invece Veltroni dalema ed il centrosinistra che cosa hanno fatto per i lavoratori ?
chi è che ha portato in Italia il lavoro interinale ed i co.co.co ?
Sacnsano non è stata una vittoria del "movimento", ma degli abitanti del luogo, indipendentemente dalle loro ideologie.
Che cosa ha fatto il "movimento" negli ultimi anni, oltre a costituire uno strumento per la propaganda elettorale della sinistra ?
Quale vittoria ha conseguito negli ultimi anni ?
Da almeno venti anni i lavoratori subiscono soltanto sconfitte, ed i vari dalema, bertinotti, nanni moretti, farrando, il "movimento", non sono riusciti a fare niente, per per porre un argine alla precarizazione del lavoro ed alla svolta autoritaria degli ultimi anni.
Il campo magari non avrà fatto molto, ma è stato un tentativo di uscire dal gregge dei movimentisti politicamente corretti, i fascisti sono quelli come te, che conducono le loro lotte con la calunnia.
Gente come rutelli e fassino, ha appoggiato una politica ultralibrista, e di precarizazione del lavoro, la repressione nei confronti dei lavoratori che lottavano per i loro diritti, l'affondamento con tutti i passeggeri delle barche dei clandestini, l'aggressione della Jugoslavia con la scusa di una pulizia etnica di albanesi inventata di sana pianta, l'asservimento all'imperialismo americano, quindi non vedo i motivi per i quali debbano essere considerati migliori di De Benoist, al limete sono loro che possono essere accostati a murelli.
Vaffanculo a te veltroni, fassino, agnoletto, dalema, nanni moretti, cofferati(lui e la cigl, si è visto come li difendono bene i lavoratori dell'atm) e merdinotti, e pensa ai minuti di raccoglimento per i martiri di Nassiria, invece di scrivere cazzate

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Grande Spartaco
by Ivan Tuesday January 27, 2004 at 01:27 AM mail:  

Che bello vedere che c'è qualcuno che la pensa come me, vai così!
x tutti gli altri: iscrivetevi al partito Radicale e non rompete i coglioni

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a lavorare.
by ............... Tuesday January 27, 2004 at 01:46 AM mail:  

a keoma non è ora che vai a lavorare, ripeto:
A L-A-V-O-R-A-R-E.
attualmente la lotta chi la fa? in italia chi la fa?
in iraq chi? e in palestina?

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avviso
by avviso Tuesday January 27, 2004 at 01:49 AM mail:  

sul sito iraqlibero non c'è nessuna adesione di de benuast.

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E bravo Spartaco!
by princeps stultorum Tuesday January 27, 2004 at 10:58 AM mail:  

Ma si, rossi e neri sono tutti uguali, hai ragione Spartaco! Alberto Sordi ti fa una pippa!

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e bravo princeps
by Spartaco Tuesday January 27, 2004 at 07:42 PM mail:  

quando mai ho sostenuto che rossi e neri sono la stessa cosa, semmai ho scritto, che dalema, veltroni e rutelli, sono tutto tranne che rossi.
Comunque visto che siete così bravi a fare battute idiote, dato che ho spiegato i motivi per cui la gente che ho citato prima è peggiore di DE Benoist, potreste spiegarmi i motivi per cui non è vero.
A parte il documento in francese, che non sono in grado di tradurre, l'unica accusa è quella di avere preso parte ad iniziative della lega, ma questo lo hanno fatto anche veltroni dalema e fassino, quando sostenevano che la lega è una costola della sinistra

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