Dopo fascisti e nazisti vari aderisce alla lista antiamericanisti il filosofo della nuova destra De Benoist sdoganato da Preve...e gli ultimi compagni in buona fede rimasti non ci stanno....
Da: giuseppe pelazza <gpelazza@yahoo.it> A: antiamericanisti@yahoogroups.com <antiamericanisti@yahoogroups.com> Oggetto: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist
Solo ieri sera ho dato una occhiata alla lista. Era da molto che non lo facevo, e mi dispiace di non averlo fatto prima della riunione di Firenze. Ho , infatti, letto la comunicazione (del 7 gennaio, mi pare) di Mazzei, Pasquinelli e Preve a proposito dell'inserimento nella lista antiamericanista di Alain de Benoist. Ho così riletto la sua intervista, a La Repubblica, sulla cultura di Destra,e anche il lungo articolo La Nuova Destra del 2000, inviato da Gino C., che ringrazio davvero. Osservo: - E' vero che non bisogna aver paura del confronto e della discussione; ma per discutere non è proprio necessario stabilire una comune appartenenza. La lista di discussione,infatti,non riguardava l'elaborazione di un ulteriore documento fondativo-programmatico del movimento antiamericanista? Che ha da spartire, con questo, de Benoist? - Il suo articolo La Nuova Destra del 2000 mi sembra, al di là del linguaggio articolato e dotto tipico dell'intellettuale (ma fino a quando di darà peso prioritario a intellettuali solitari, chiusi nei loro studi?) , di una estrema povertà contenutistica e -quel che più conta- profondamente reazionario. Basti pensare alla esaltazione delle "comunità", dell'interesse generale, del bene comune, alla distinzione fra cittadini e non-cittadini, alla ricerca (senza mettere in discussione l'assetto economico!) dell'identità fra governanti e governati, a tale identità che "è l'espressione politica di quella del popolo che, per il tramite dei suoi governanti, acquisisce la possibilità di essere presente a se stesso", alla esaltazione (che mi pare proprio di tipo leghista/reazionario) delle famiglie, cui restituire "la loro vocazione naturale di educazione, socializzazione e aiuto reciproco, consentendo l'interiorizzazione di regole sociali oggi imposte" , delle tradizioni popolari,ecc. Ricordo, ancora, come de Benoist si dica "favorevole a una politica di restrizione dell'immigrazione, accoppiata a una cooperazione accresciuta con i paesi del Terzo mondo" : sì, dunque, alle espulsioni, ai campi di detenzione, ma in un quadro di cooperazione!! Ma poi, vivaddio, dove anche solo si accenna all'imperialismo e alla sua natura economica? Ma basta, leggetevi l'articolo, se vi interessa. -La cosa incredibile è che alcuni hanno accolto con gridolini di gioia l'ingresso del grande intellettuale, e tutti gli altri -a quanto mi risulta- hanno taciuto (forse distratti o non lettori assidui della lista, come me). -E pensare che fin dall'inizio si era sparato a zero (ma molti a questo si erano opposti) su tutta l'area (criticabilissima anche secondo me, è chiaro) dei new global, perchè non fanno un'analisi corretta ecc.ecc., già in questo modo alienandosi possibili simpatie da parte di chi, in buona fede, partecipa a quel movimento. M questo de Benoist cos'ha di meglio? Che nell'adolescenza, durante la guerra d'Algeria, come eufemisticamente ci dice, "non simpatizzava per la sinistra" (era, forse, per l'Algerie française e simpatizzava per l'OAS?) Un briciolo di autocritica, perdiana, invece di tessere ancora oggi le lodi di Evola e di riferirsi alla coppia fascismo/antifascisno come "storie obsolete". E chi, peraltro, ha informato l'iluustre intellettuale della nostra esistenza? -Si vuole fare un movimento ampio: si è però sempre detto chiuso ai fascisti, ma, perdiana, in questo modo, invece e oggettivamente, lo si chiude a sinistra, rompendo con tutta la nostra storia, valori ecc, con noi stessi, insomma. Ma allora o si è un po' schizzati, o si ritiene definitivamente chiuso un rapporto non con l'immondo Ulivo, ma con l'arcipelago magmatico che ancora si muove, e si vuole rivoluzionario. -Già in un precedente, rapido, scritto (poco prima di natale) ero intervenuto sulla questione destra/sinistra, sul "saltare il fosso", ma nessuno (mi vengono i complessi...) mi ha risposto. Bene. in questa iniziativa io colgo il segnale che si vuole, ancora una volta, rompere a sinistra, saltare il fosso. Chiunque sia de Benoist, non nascondiamoci dietro un dito, il suo nome ha un valore emblematico. Averlo ammesso nella lista significa richiudere possibili spazi di dialogo con chi finora ci ha osteggiato, o è stato a guardare. Averlo ammesso nella lista -per il significato emblematico che ha- significa provocare a sinistra, quella poca sinistra che ancora c'è; significa insultare i valori della storia della sinistra. E non mi si dica che non si può parlare di emblemi/simboli:perchè mai il suo libro su nazismo e comunismo è uscito con quella disgustosa e infame copertina? Perchè, evidentemente, anche solo il suo nome (oltreche i probabili contenuti del libro, il che è anche peggio) evoca e rappresenta qualcosa. Concludo: trovo la situazione estremamente pesante, non la controllo più, molto mi sfugge, non sono d'accordo. Per il momento non posso che "mettermi in aspettativa", e pensare, stare a vedere. Certamente movimento antiamericanista e Iraqlibero sono cose diverse, ma non facciamo finta che non ci sia moltissima sovrapposizione, e che Leonardo e MOreno (e va a loro merito) non tirino le fila di Iraqlibero. La mia solidarietà con la Resistenza irachena continua. Parteciperò a manifestazioni in suo sostegno, ma non me la sento proprio di svolgere un ruolo promotore di iniziative -che nei fatti concernono anche il movimento antiamericanista. Sospendetemi, perciò, dal Comitato Nazionale, o mi sospendo io, o mettetemi fuori. Non contate, poi, su di me per mettere in piedi iniziative a Milano, dove potrò solo andare a solidarizzare, se verranno, con gli esponenti della Resstenza. La missiva è sconclusionata, ma questo è forse conforme alla situazione, che è -nei fatti- un gran casino. Saluti a tutti Giuseppe Pelazza
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Da: Paolo <paolo.ber@virgilio.it> A: Antiamericanisti <antiamericanisti@yahoogroups.com> Oggetto: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist
Concordo in pieno con le affermazioni, i dubbi ed anche con il disagio e la sconclusionatezza del compagno Pelazza. Era tempo che mi sentivo fuori dal "comune sentire" di questa lista di discussione ma il poco tempo che ho per leggere i messaggi e rifletterci sopra e la stima verso copmpagni come Leo Moreno e Preve mi hanno impedito di saltare il mio fosso e cioè chiedere la disiscrizione da questa lista. Questa decisione è conseguente alla non adesione al progetto antiamericano che più si articola (o, meglio, si disarticola) e più si allontana dalle mie posizioni di comunista dubbioso non ortodosso ma non desideroso di salti e di fossi troppo lunghi per le mie gambe. Non farò parte della schiera dei diffamatori e scindo la mia presa di distanze da questo progetto dal mio impegno nel Campo Antiimperialista che continua e, spero, potrà continuare ancora salvo il suo collidere in maniera totale con il progetto antiamericano. Non ho le capacità dialettiche per convincere nessuno di questa lista quanto sia parziale, fuori tempo e tatticamente sbagliato puntare sulla contraddizione antiamericana ma questo è ciò che penso e dato che ora a voi per la prosecuzione del progetto servono militanti e persone convinte io me ne tiro fuori a tutti gli effetti. Spero solo che scelte e aperture pericolose, scomode ed inopportune che voi prenderete non ricadano in modo drammatico sull'attività e sulla credibilità del campo e dei comitati Iraq Libero.
Saluti comunisti Paolo Bernardini
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Da: Giulio Bonali <sgiombo@tele2.it> A: antiamericanisti@yahoogroups.com <antiamericanisti@yahoogroups.com> Oggetto: Re: [antiamericanisti] in ritardo su Alain de Benoist
Sono d' accordo con quasi tutto quanto dice il compagno Giuseppe Pelazza. Propongo di escludere A. De Benoist dalla lista, o comunque di chiedere l' opinione degli altri aderenti alla lista stessa, onde prendere democraticamente una decisione. Giulio
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