martedì 28 novembre 2006
Mentre la quarta commissione regionale, lunedì 20 novembre, decideva di rinviare la delibera sulle zone di protezione speciale (Zps) alla Giunta regionale, da Roma partivano le comunicazioni agli enti locali per un incontro con i rappresentanti della Direzione generale dellambiente della Commissione europea. Una riunione pacchetto (la chiamano così) al fine di esaminare alcune questioni controverse in materia di normativa ambientale che, a parere della Commissione, sollevano problemi di compatibilità con le disposizioni comunitarie. E tra le questioni da affrontare con i commissari di Bruxelles, cè anche la vicenda del mega villaggio EuroParadiso, come si legge nella lettera inviata l11 ottobre scorso dalla Commissione delle comunità europee allambasciatore Rocco Cangelosi, rappresentante permanente dItalia presso lUnione europea, per invitarlo ad organizzare lincontro con le autorità italiane. Nella missiva, lUnione europea ringrazia lambasciatore per le misure che il Governo italiano ha adottato al fine di migliorare il seguito delle procedure di reclamo e di infrazione, attraverso la creazione ed il rafforzamento di strutture dedicate presso i ministeri dellAmbiente, degli Esteri e delle Politiche europee, ma rileva al contempo che i tempi di risposta delle autorità italiane alle richieste di informazioni della Commissione rimangono in alcuni casi insoddisfacenti; in particolare, rispetto a cinque nuove procedure di reclamo portate allattenzione delle autorità italiane. Si tratta dei primi cinque punti allordine del giorno della riunione di pacchetto che avrà luogo a breve e che precedono la discussione su EuroParadiso. Al centro dellattenzione dei commissari cè la delibera con la quale il Consiglio comunale di Crotone ha avviato lo scorso anno liter per la variante al Piano regolatore generale, necessaria per trasformare oltre mille ettari di terreno alla foce del Neto da agricoli in edificabili, al fine di consentire la realizzazione del mega villaggio. La Commissione ricorda che la maggior parte di EuroParadiso ricade nellarea del Sic IT9320095 Foce Neto, designato come Sic il 19 luglio 2006, ma già Sic proposto dal 3 aprile 2000, nonché nella Zps IT9320302 Marchesato - Fiume Neto, già Iba n. 149. Il sito - si legge ancora allordine del giorno - comprende una elevata varietà di habitat, tra cui due habitat prioritari, faggete appenniniche e formazioni substeppiche di graminacee e piante annuali di thero-brachypodietea. E inoltre luogo di transito e nidificazione di numerosissime specie di uccelli acquatici e marini, nonché sito riproduttivo delle specie di rettili caretta caretta (prioritara), emys orbicularis e testudo hermanni, tutte menzionate negli allegati II e IV della direttiva 92/43/CEE. Allattenzione dei commissari cè anche il decreto con il quale il Dipartimento urbanistica ed ambiente della Regione Calabria ha approvato alla fine del 2002 il nuovo Prg di Crotone, omettendo di richiedere - segnalava a suo tempo Legambiente - lo studio per la valutazione di incidenza al Comune di Crotone, nonostante lesistenza di cinque proposti siti di interesse comunitario (pSic) sul territorio. La riunione pacchetto è stata organizzata dal Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri, dintesa con il ministero Affari esteri e con il ministero dellAmbiente e della Tutela del territorio e del mare, come richiesto dalla Commissione europea. I casi allordine del giorno - scrive la Presidenza del Consiglio dei ministri nella lettera di convocazione inviata agli enti locali - riguardano sia contestazioni in corso per le quali è stata inviata dalla Commissione europea una richiesta formale di informazioni, sia nuovi casi segnalati dalla predetta autorità con la nota dell11 ottobre 2006. EuroParadiso rientra in questultima categoria. Le riunioni pacchetto con gli stati membri vengono promosse periodicamente dalla Direzione generale per lambiente dellUnione europea, per discutere direttamente con le amministrazioni competenti i reclami e le procedure di infrazione per non comunicazione, non conformità ed errata applicazione del diritto comunitario in materia di ambiente.
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