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Dal Meeting di Torino: Indymedia chiude
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indyan* Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:01 PM |
mail:
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[italy-tech] chiudere per ricominciare
Alice alice at riseup.net
Sun Nov 19 06:13:00 PST 2006
Dalla plenaria del meeting, cosi' come dalle discussioni delle ultime settimane in lista, e' venuta fuori l'esigenza di modificare radicalmente indymedia italia, nei metodi, nella strutturazione e negli strumenti. Dopo una lunga discussione, la plenaria ha deciso di proporre alla lista:
- la chiusura del sito, che prevede la chiusura della pubblicazione e il congelamento del sito allo stato attuale (mantenendo quindi solo la possibilita' di consultarlo);
- la chiusura di tutte le liste di italy imc, sia nazionali che locali;
- l'avvio di un nuovo process (richiesta di apertura di imc italy alla lista internazionale) con l'apertura di una nuova lista nella quale discutere le proposte di strutturazione del sito e del progetto.
Si è ritenuta necessaria proporre la chiusura del sito attuale e l'apertura di un nuovo process per segnare la conclusione di questa fase del progetto Indymedia Italia e una discontinuita' con quella che sara' la nuova indymedia.
E' una proposta molto sofferta che si rende necessaria perche' da diversi anni indymedia e' bloccata su una lunga serie di problemi, mai affrontati e/o risolti, fra cui:
- non funzionamento del metodo del consenso utilizzato nelle liste;
- dissolvimento di indymedia italia come comunita';
- crollo del livello di partecipazione e della consapevolezza dello strumento;
- conseguente burocratizzazione, sentita a livello di italy list e editorial.
L'assemblea ha consensuato che chiudere questa fase di indymedia italia sia un atto di responsabilita' che richiede coraggio, ma necessario per aprire davvero uno spazio di discussione che porti a indymedia 2, nel mantenimento dei principi base che il progetto indymedia ha e continua ad avere.
La proposta viene fatta alla lista, con una dead line di 10 giorni per discuterne. Questa mail viene mandata a tutte le liste nazionali e locali ma l'intento è quello di mantenere aperta un'unica discussione su italy-list, luogo decisionale di Indymedia Italia.
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quante balle avete per la testa
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il massaggiatore Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:22 PM |
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indymedia a me piace così com'è, secondo me funziona bene e meglio delle consorelle estere. sul nw a pubblicazione aperta ci trovi di tutto, da servizi giornalistici seri (che anch'io faccio di tanto in tanto) alla segnalazione di eventi, ai commenti alle foto ai video... e che cazzo c'è che non va? ci sfrattano dal server? benissimo, andiamo su di un altro server... ma da questi problemi tecnici a dire di chiudere c'è un abisso, e quell'abisso sono i vostri cervelli fumanti di voi torinesi e non che NON SIETE INDYMEDIA.
PERCHè INDY SIAMO NOI; IO SONO INDYMEDIA e se mi oscurate mi incazzo come una bestia perchè a me imc serve ed io servo a lei nella misura in cui ci pubblico.
dite che non è una comunità unita, omogenea così mi pare di aver letto... MENO MALE!! pensa se tutti scrivessero allo stesso modo le stesse cose.. sarebbe una tragedia tipo i tazabau del regime stalinista
charlie (giornalista pubblicista)
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bello usare senza aiutare.
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altr* indyan* Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:33 PM |
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Non basta pubblicarci, indymedia va anche partecipata direttamente, in tutte le sue fasi e funzioni. Oltre che "mantenuta" (inteso in senso economico... cacciare i soldi x tenerla su). Un newswire-bacheca che costa 40.000 euro l'anno e' un po' eccessivo. La chiusura e' una conseguenza della mancanza di soluzioni logiche e pratiche ai problemi di indy, quelli che troppo spesso non si vogliono vedere.
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indymedia chiude (risposta)
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indyan* Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:46 PM |
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>ma tu hai problemi di comprendonio, non eri al meeting o >cosa? >in indymedia si passa dalle liste. sono le liste a >decidere. cosi' come c'e' scritto nella mail. >Indymedia non chiude finche in lista non lo si decide
Ma si, figurati se non lo so. Mi sembrava giusto informare sulla decisione uscita dal meeting, che a me è sembrata TROPPO SEMPLICE. Troppo semplice "chiudere per ricominciare" RIMANDANDO SEMPRE i problemi irrisolti. E se non sono stati risolti al meeting dubito che si riescano a risolvere con Indymedia 2.0. Il problema dei soldi per mandare avanti Indy E' L'ULTIMO DEI PROBLEMI, con due o tre iniziative benefit all'anno i soldi si trovano.
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italy list
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m. Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:55 PM |
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la questione di ahimsha non c'entra un cazzo con la proposta. leggi i report e te ne accorgi.
senno' pensala come vuoi. io credo che per una volta i problemi non si siano bypassati ma si sia cercata una risposta. che e' stata trovata nella discontinuità.
non la pensi cosi? italy list e' li' per quello.
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forse sei nervoso
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zot Sunday, Nov. 19, 2006 at 9:08 PM |
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non ho ben capito la tua reazione, forse sei solo molto nervoso :)
la mia era semplicemente una domanda squisitamente tecnica: se indy italy deve abbandonare il server, e se ciuccia cosi' tanta banda da far diventare un problema l'individuazione di un altro host...come sara' possibile mantenere appunto la consultazione del sito?
quindi, rilassati fratello, rilassati :P
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Fatemi capire
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Simpatizzante Sunday, Nov. 19, 2006 at 9:39 PM |
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Sarà che sono un materialista (storico) ma proprio non riesco a capire in che modo sia stata presa la decisione di "chiudere per ricominciare". Ho capito che Indymedia Italia è in crisi di partecipazione, e che oltretutto il mecenate Jeff Moe ha deciso di non firmare più i contratti di hosting e regalare migliaia di Euro al mese al progetto (sotto forma di spazio e banda per il sito).
Ora si vuole ridisegnare il "process" e il funzionamento di Indymedia, cercando di superare i suoi limiti attuali. Questo obiettivo dovrà ovviamente fare i conti con il problema monetario (infatti si parla di ridurre drasticamente il consumo di banda). Questo è buono e giusto.
Ma c'è un'altra cosa che mi sfugge. Jeff Moe aveva messo il suo nome sui contratti per l'hosting di Indymedia, e quindi faceva l'intermediario verso il mondo reale... Insomma, fungeva da garanzia economica e da referente legale per i contenuti del sito. Ora che la sua filantropia è venuta meno, qualcun altro dovrà mettere il suo nome sui contratti, e quindi dovrà garantire la copertura economica e diventare il referente legale per ciò che si pubblica sul sito.
Ebbene, chi si occuperà di questo?
Per ciò che ho potuto leggere, mi sembra che il problema non sia stato minimamente valutato fino ad ora. Si sta sognando come sarà il "nuovo process" (o come si chiamerà) senza considerare i problemi materiali che esso potrebbe causare (esempio: chi è disposto a trovarsi la polizia a casa quando qualcosa di "strano" finisce sul newswire?). Questa cosa è sfuggita fino ad ora?
A dire il vero ho un'altra ipotesi: che si speri di trovare un nuovo fesso... volevo dire, un nuovo compagno (o organizzazione/collettivo) disponibile a fare le veci di San Jeff. Così i problemi materiali finiranno su di lui, mentre gli altri potranno continuare a giocare all'"orizzontalità", all'"open publishing" e altre cose tanto romantiche.
Se le cose stanno così, spero che riusciate a superare questo infantilismo politico e affrontiate il duro mondo là fuori. E qui parlo in terza persona perchè io in un "progetto" del genere non voglio entrarci per nulla, perchè vedo il mio percorso politico come crescita e assunzione di responsabilità, non come essere un eterno "alternativo" a spese altrui. Inoltre credo nella vera orizzontalità, quella in cui una organizzazione chiara permette di sapere quali ruoli abbia ognuno, come si possano passare le consegne e cosa questo comporti.
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ma ammazzati
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@ Sunday, Nov. 19, 2006 at 11:54 PM |
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>Ma si, figurati se non lo so. Mi sembrava giusto informare >sulla decisione uscita dal meeting, che a me è sembrata >TROPPO SEMPLICE. Troppo semplice "chiudere per ricominciare" >RIMANDANDO SEMPRE i problemi irrisolti. E se non sono stati >risolti al meeting dubito che si riescano a risolvere con >Indymedia 2.0. Il problema dei soldi per mandare avanti Indy >E' L'ULTIMO DEI PROBLEMI, con due o tre iniziative benefit >all'anno i soldi si trovano.
tu si che sei intelligente, neh.
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se non ora, quando?
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bluboop Monday, Nov. 20, 2006 at 12:11 AM |
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massimo rispetto a chi nelle liste e in assemblea - complice lo sfratto di jeff - si è assunto la responsabilità di questa decisione. decisione giusta.
(urge una apertura di home page più esplicita imho perche' attualmente solo leggendo tutto capisci la portata)
certo che fa tremare i polsi la lettura dei resoconti tutti. però fa pure sorgere una domanda tutta in maiuscolo
noi tutti che siamo abituati che indymedia c'e' anche se non stiamo in lista anche se pubblichiamo poco e male anche se ci riflettiamo pure di meno adesso non possiamo continuare a fare finta di niente, a usare indy da utente (si si, indy sono io - un utente)
insomma, se indy sono io - e' il momento di darmi da fare. e visto che stiamo in rete, si riparte da italy-list http://lists.indymedia.org/mailman/listinfo/italy-list/
((se ve lo foste perso, segnalo il resoconto su quanta "banda" occupa indyitalia, utile a capire perché senza jeff e' la fine - e perché tocca cambiare qualcosina eh http://lists.indymedia.org/pipermail/italy-list/2006-November/1111-zq.html
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ma quanto siete ignoranti?
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linfernosonoglialtri Monday, Nov. 20, 2006 at 12:51 AM |
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-una discontinuita' con quella che sara' la nuova indymedia.
ma cosa sarà la nuova indymedia? lo sapete o no? cos'è quest'ansia di nuovo a tutti i costi, addirittura a priscindere dai contenuti? ma che cazzo, siete tutti dei diessini, per i quali il problema è solo quale nuovo nome scegliere, fregandosene del fatto che non hanno + contenuti?
Citazione E' una proposta molto sofferta che si rende necessaria perche' da diversi anni indymedia e' bloccata su una lunga serie di problemi, mai affrontati e/o risolti,
appunto, e perchè la nuova indymedia dovrebbe risolverli? tanto sempre voi siete il nocciolo duro degli iscritti alle liste, se non l'avete fatto fino ad oggi non lo farete adesso...
Citazione L'assemblea ha consensuato che chiudere questa fase di indymedia italia
consensuare non è italiano, se invece di discutere di fare cose nuove sapendo benissimo che non ne avete nè le capacità nè la voglia studiaste un po' di più, non fareste certe scelte suicide...e la mia non è la puntualizzazione del professorino, ma da uno che si è reso conto che la vostra ignoranza linguistica è pari a quella politica e che con la vostra scelta autoritaria avete deciso di fare quello che da anni i fascisti di ogni risma stanno sognando. Grazie, compagni di sta minchia.
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. Monday, Nov. 20, 2006 at 1:54 AM |
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Scusa sub ma veramente non capisci che sono le persone come te ad aver reso questo sito una fogna a cielo aperto? Sempre pronti ad assalire chi osa pensarla in modo diverso. Mi dici cosa c'è da leggere sopra, intelligentone? Che si riparte dalle liste?
Ma se è dalle liste che nasce tutto questo casino, perchè mai adesso dovrebbero cambiare musica e iniziare a curare i danni fatti? La burocrazia che cura i danni fatti dalla burocrazia?
Poi non capisco perchè tutte le volte che qualcuno osava chiedere come viveva indy, veniva sempre celata la figura di Jeff. Perchè si poteva iniziare un pò prima a cercare casa che non quando sei sotto sfratto. Come fa un progetto come Indymedia a vivere solo grazie al finanziamento di un unica persona?E a non avere un progetto di finanziamento alternativo?
La salvezza di Indy poteva avvenire spezzettando la mastodontica Indy-italia in Indy + piccole e snelle, come succede in Francia,Spagna e in moltissimi altri grossi paesi.E perchè in Italia non è avvenuto?
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sono d'accordo con il commento di sopra (.) e con "l'inferno sono gli altri".
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jeff xxxxx Monday, Nov. 20, 2006 at 6:47 AM |
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da utente di indy, la cronaca di come è stata presa la decisione di proporre alla lista di discussione la chiusura temporanea di indymedia : dopo l'ultimo workshop a l'acrobax di poche settimane fa,scarsamente descritto su indy dove in ogni caso non si era assolutamente parlato di problemi...tanto meno della chiusura del sito; all'improvviso salta fuori che esiste un certo Jeff, come scritto nei commenti di sopra non se ne mai sentito parlare, che guarda caso con la sua inopinata defezione dal ruolo di cliente che ha sottoscritto il contratto con la società hosting,nel giro di pochi giorni determina le necessità di chiudere indy: sarebbe corretto che chi sta assumendosi al responsabilità di chiudere il sito per un'esigenza di trasparenza,mostrasse una copia del contratto di jeff con la società hosting manager: i contratti non si possono rescindere di punto in bianco! I partecipanti alla riunione di Torino vorrebbero farci credere che all'improvviso indymedia sarebbe sotto sfratto...e per la defezione di jeff e il suo mancato finanziamento di 30000(trentamila) euro!... Ma non fateci ridere...è come se ammettessero che "l'editore" di indymedia sia questo tale sconosciuto Jeff... Questo non è buracratismo!...ma una semplice presa in giro! Il vero problema è che il funzionamento di indymedia non è chiaro,trasparente e corretto...come e più del funzionamento dei centri sociali,che di fatto costituiscono l'ossatura del movimento che la gestisce e fruisce...
Quel centinaio di utenti e gli admin ,che hanno assunto la decisione di "proporre" la chiusura alla lista di discussione...e si può stare sicuri che il parere degli iscritti alla lista sarà tenuto in grande considerazione(!?),visti gli elementi oggettivi sottoposti all'attenzione degli utenti di indymedia...hanno di fatto già preso la decisione di chiudere,sulla base di ridicole motivazioni ufficiose(!!!!).
Sono d'accordo con i due utenti del titolo del mio commento...ma perché meravigliarsi... quanto evidenziato nel mio, come nel vostro commento è,purtroppo, il livello morale e intellettuale della media delle persone che compongono il "movimento" e in notevole parte l'utenza di indymedia!
Questi utenti ,che sono abituati a sorbirsi senza battere ciglia la demagogia più becera e stupida(non vale la pena entrare nel merito, ma è omologa alle stupidaggini su Jeff etc.)e non sanno fare altro che aggredire e insultare a "comando",come emerge chiaramente,anche,dalla lettura dei commenti a questo post...questi utenti sono abituati ad obbedire e basta...e anche questa volta si sorbiranno queste quattro stupidaggini e obbediranno.
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Ma quale "rescissione del contratto"
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Me Monday, Nov. 20, 2006 at 4:11 PM |
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Jeff Moe non ha rescisso nessun contratto: ha semplicemente deciso di non ospitare più Indymedia Italia (e altry IMC sparsi per il mondo) sui SUOI server, per i quali ha il SUO contratto e sborsa i SUOI soldi. Se volete fare polemica, almeno fatela su cose serie.
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chi è Jeff Moe?
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urgente Monday, Nov. 20, 2006 at 4:21 PM |
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fuori al biografia di questo esimio benefattore... e ci volete far credere che il rapporto con indymedia non è formalizzato con qualche contratto...
già con la faccenda della consegna da parte della Rackspace spa e il sequestro temporaneo degli hard disk da parte dell'Fbi (agosto 2004)sarebbe dovuto venire fuori sto cavolo di contratto!!!
Indynedia non funziona perchè è gestita in modo poco trasparente...vedi anche l'ultima trovata della chiusura perrchè a quanto pare indymedia è talmente indipendente che dipende dalla beneficienza di sconosciuto mister jeff... Ma anadate a qual paese...cialtroni!!!
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Ecco chi è Jeff Moe
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Semplice Monday, Nov. 20, 2006 at 5:16 PM |
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Ecco il blog di Jeff Moe: http://jebba.blagblagblag.org/
Che c'è di strano se un filantropo con la grana dà un pò di supporto a Indymedia? Proprio niente, tant'è vero che anche George Soros voleva "aiutare" Indymedia (ma il suo contributo è stato respinto). Il problema sorge quando un progetto diventa completamente dipendente dalla generosità del più disponibile/fesso di turno, e non riesce a mettere in campo una vera orizzontalità in cui ruoli e doveri di ogni partecipante siano chiari e ben definiti.
E ora basta con queste stronzate complottistiche, prima di fare altre domande idiote leggete le liste di Indymedia, usate Google, insomma accendete il cervello.
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alcune semplici domande ti sforzi di ignorare:
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per semplice: il complottista sei tu di sopra Monday, Nov. 20, 2006 at 8:19 PM |
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Fai finta di non capire,che non siamo noi utenti di indy a doverci sforzare di cercare su internet le ragioni della proposta di chiusura...ma è un preciso dovere di chi ha avanzato la proposta di illustrarla e motivarla nel merito, documenti "alla mano"...adesso è chiaro?
da quando jeff,questo sconosciuto per gli utenti di indy, finanzia indy? Secondo te e possibile ospitare sul proprio server un sito senza che questo sia formalizzato in un contratto -che non riguarda solo le questioni economiche in senso stretto,magari anche gratutitamente? Se indymedia è indipendente,non può certo essere messa in crisi da una scelta individuale di un finanziatore...o dobbiamo concludere che non è e non è mai stata indipendente? e non mi tirare in ballo le solite chiacchiere sulla qualità di indy...che visto il tono e il contenuto del tuo commento,non contribuisci certo a migliorare!
Gli unici complottisti sono quelli come te alla ricerca di ragioni immaginarie e di pretesti,per chiudere indymedia!!!!
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Anche io sono utente di Indymedia
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Semplice Monday, Nov. 20, 2006 at 10:55 PM |
mail:
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Al contrario di ciò che puoi aver immaginato, anche io sono un semplice utente di Indymedia. Non sono admin, non sono iscritto alle liste, ma ho semplicemente seguito il consiglio che ti ho dato sopra: ho letto i link sul meeting di Torino, gli archivi delle mailing list e usato Google. Insomma, ho acceso il cervello.
Se ce l'ho fatta io, ce la puoi fare anche tu!
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cerco cerco ma non trovo
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FillipPo Tuesday, Nov. 21, 2006 at 3:52 PM |
mail:
sotto |
Mi sono rotto le palle di lincare>>>> era il proggetto del kaos_tur dove ti mandavo in
keyword:pao_paolo_paolo
Your search - pao_paolo_paolo - did not match any documents.
Suggestions:
* Make sure all words are spelled correctly.
* Try different keywords.
* Try more general keywords.
e ti mandavo nello zero, il concetto era dentro il testo>>>
se lo trovavi, ma sopresina ne ho trovata io ho linkato sotto/sopra-capilinea ed e finito in un sito....
un sito un po del cazzo!!!
Quindi indymedia non e un sito del cazzo e solo che dentro ci si trova oramai di tutto.
Io alla fine avro fatto 5 mw ed un appuntamento in aggenda
l'estate scorsa.
comunque come ho detto su in chat desideri che qualcuno mi iscriverebbe nella mail-list
email rex516@insiberia.net
ciao
ps.
tiro gio un goccetto di aranciata
a quest'ora a digiuno il vino....
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Chi vuole chiudere Indymedia
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x Tuesday, Nov. 21, 2006 at 4:12 PM |
mail:
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Chi vuole chiudere Indymedia?! Io no. Tu no. Lei no. Lui no. Molti non vogliono la chiusura di Indymedia, perciò basta minacciare e macchinare per chiudere Indymedia. Se allo zio jeff non conviene più pagare per il server, se ne cerchi un altro e molto più economico (non da 30000 ma da 1000)e faremo colletta. Qui ci sono gli utenti che in fondo non vogliono la chiusura, ma c'è qualcuno che invece vuole chiudere e con delle scuse assurde (questa indy è forse la prima in europa) la solita minoranza elitaria (elite=merda) che riesce a decidere. come se non bastasse qualche admin troppo tollerante con i fascisti e i preti...saranno loro, porcodio!? adesso chissà perché.. no, non ho capito perché chiudere, le scuse non mi sono sembrate evidenti. non è togliendo il dialogo che si migliora.
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Democrazia / Partecipazione / Sottoscrizione 2
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by
ROBERTO DE BORTOLI Tuesday, Nov. 21, 2006 at 6:02 PM |
mail:
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Leggendo del fabbisogno dei 30.000 o 40.000 mi sono reso conto che il problema economico al primo impatto è veramente grosso ma credo che analizzato e magari visto sotto la una luce e una prospettiva diversa come ad esempio che attorno ad Indy ci siano veramente tante persone che amano Indy sono certo che una soluzione si trova.
Io sono convinto che la Democrazia sia Partecipazione non solo alle manifestazioni ma anche sul piano economico.
Quello che voglio dirvi e che anche in un momento come questo si vede la partecipazione e se vogliamo che Indy Viva come media Indipendente bisogna che ognuno di noi...si metta le mani in tasca...
Se gli Admin invece di lasciarsi prendere dalla Depressione, tirano fuori la testa dal buio del pozzo magari vedono che fuori c'è il Sole e se mettono il conto corrente postale dell'Associazione che gestisce il media nel sito ben in vista...io credo che moltissimi di noi saranno felici di donare in base alle loro possibilità affinchè indy viva e rimanga un Media Indipendente.
Questa è la mia idea e vi voglio raccontare di come facevano in inghilterra:
In Inghilterra si misurava la forza di un movimento e di una causa non solo nelle piazze ma anche attraverso le sottoscrizioni che questo era in grado di raccogliere, in alcun casi le sottoscrizioni superavano di gran lunga i bisogni del movimento stesso.
Il senso pratico inglese insegna che un movimento quando ha bisogno sa trovare delle risorse innaspettate al suo interno.
Sono ancora in attesa del Conto Corrente bancario o postale per fare il versamento in base a quello che posso donare visto che in questo momento sono dissocupato, 5 euro li dono volentieri per la causa.
ATTENDO IL NUMERO
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Se il fabbisogno sono 30.000
E tutti gli utenti del media sono 100.000 e ognuno di loro versa 1 il server è pagato.
La causale potrebbe essere "Sottoscrizione per salvare Indymedia" Le Sottoscrizioni sono libere e costituiscono una donazione libera ad un movimento d'idea indipendente.
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Se sono stato troppo pragmatico ditemelo...
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