Racconto detenuti di Nuoro
Ciao, questo è un racconto scritto da alcuni detenuti della sezione EIV del carcere di Badu e Carros. Racconta in forma satirica come si è svolto l'ultimo loro sciopero della fame in agosto, partito in solidarietà con un compagno di sezione pestato dalle guardie. Ad oggi le rivendicazioni e le promesse fatte dalla direzione si sono rivelate nulle. Tenetevi informati, e solidarietà a tutti loro !!!!
ULULATI ALLA LUNA
Visto le nostre condizioni di prigionieri si premette che questo racconto satirico è un'opera di fantasia, qualsiasi analogia con fatti e persone è assolutamente casuale (sic!)
Siamo in sciopero della fame a staffetta, il direttore del carcere, bontà sua, ci concede un incontro collettivo.
Direttore: figlioli, ma perché mi fate questo? Devo andare in vacanza e voi vi mettete a reclamare, a protestare, a scrivere ai politici, ai giornali
Carmelulk: un nostro compagno è stato picchiato, umiliato
Direttore: ma che dite! È stato immobilizzato per paura che si facesse male da solo
Fate i bravi, mangiate, io vi voglio bene, state tranquilli ci sono io che penso per voi
Carmelulk: "Sta carogna! Il problema è proprio lui che pretende di pensare per noi, il carcere è criminogeno proprio perché ti vuole piegare alla sua volontà"
Mimmoski: non ce la facciamo più a vivere con prescrizioni irragionevoli e non giustificabili
Aldulk: non siamo mai ascoltati, siamo abbandonati a noi stessi
Francoski: vogliamo studiare, lavorare, insomma vogliamo un carcere più umano
Massimando: l'orrore più grande di questa prigione è l'inattività, la noia, il nulla
Ciccioski: vogliamo che ci siano garantiti condizioni di vita più dignitose, che siano rispettate le "vostre" leggi, i regolamenti, le circolari, i principi della nostra costituzione, in uno stato di diritto i poteri sono esercitati nel rispetto delle leggi
Direttore: non v'accavallate
parlate uno per volta
Aldulk: "Sto infamone! Si crede Biscardi al processo del lunedì"
Direttore: vi prometto
Alessandroski: non prometta nulla, non faccia come Berlusconi con le sue promesse elettorali, lei è come lui, un venditore di tappeti volanti
lei ragiona male, malissimo
Aldulk: anzi non ragiona affatto
Carmelulk: si autoassolve sempre e comunque imputando alla sicurezza, alla struttura e alla mancanza di soldi le carenze di questo carcere
Aldulk: invece il problema è solo lei
Direttore: io vi faccio del male per il vostro bene
e tu Ruffianulk non dici niente? Ruffianulk: illustrissima signoria vostra, lei per me è come un padre ma che dico! Lei per me è come Dio
qui si sta benissimo
io qui sto meglio che a casa mia, magari tutti i direttori fossero così buoni, belli, alti, biondi come lei
Mimmoski: "Che ruffiano
ma se è moro
" Direttore: non esagerare
faccio solo il mio dovere, perché non prendete esempio da Ruffianulk
Francoski: non sarò mai un ruffiano come una buona parte dei detenuti
sono troppo orgoglioso per strisciare ai piedi di nessuno. Massimando: nessuno mi sottometterà mai alla stupidità umana
Direttore: Comandante dica qualcosa lei
Aldulk: "Buono questo! L'estate scorsa si è presentato al passeggio con i manganelli per avere osato chiedere un colloquio con lui e l'altro giorno ha schiaffeggiato un detenuto
" Comandante: un uomo in carcere non conta più nulla diventa un giocattolo in mano al comandante
Direttore: "Comandante
un po di diplomazia non guasta
" Comandante: il carcere deve essere una vendetta della società sul criminale, deve tendere a fare del condannato una persona peggiore di quando è entrato
Carmelulk: "E' veramente complessato, è più grande il berretto che porta in testa che lui ed ha sette centimetri di tacchi nelle scarpe, si crede Napoleone
ci assomiglia solo di altezza
" Direttore: il comandante non ha tutti i torti, il carcere deve essere anche un luogo di sofferenza
Carmelulk: va bene! Siamo "d'accordo" con lei, che il carcere deve essere anche un luogo di sofferenza, ma così com'è non è neppure questo è solo una fabbrica di stupidità che ci sta rendendo scemi e ci sta facendo incazzare
Aldulk: si vive come topi dietro le sbarre, non chiediamo molto solo umanità e legalità perché in questo carcere non si vive in modo umano
Carmelulk: qui, non esiste la ragione solo la prepotenza istituzionale
sono stato punito per essere promotore di uno sciopero della fame come se io potessi proibire alla gente di non mangiare
Siamo stati solidali con il nostro compagno
dottore, dovrebbe sapere che la solidarietà differenzia il modo delle persone da quello degli animali. In particolare, la solidarietà in carcere è un sentimento molto prezioso per difendersi dal mondo ostile in cui i detenuti vivono
invece il comandante è andato al primo piano a minacciare i detenuti che facevano lo sciopero della fame. Aldulk: la solidarietà è un nutrimento per la vita, si può vivere anche senza ma in questo caso si sopravvive
ed in tutti i casi chi partecipa o attua una protesta pacifica non dovrebbe essere punito. Alessandroski: in questo carcere le persone non possono che peggiorare perché si è circondati e sommersi da una cultura e mentalità ostile, arrogante, ingiusta
Massimando: ci trattate come cani ciechi e scemi in un canile e ci impedite persino di abbaiare alla luna e per un cane abbaiare alla luna, al cielo e alle stelle è tutto
Ciccoski: ci volete spengere qualsiasi tipo di ribellione e di critica, non ci volete correggere ma solo assoggettarci e farci perdere l'abitudine di farci ragionare da noi stessi
Francoski: in questo carcere esiste un regime esclusivamente della forza e dell'ignoranza
ci volete insegnare ad ubbidire e non ad essere semplicemente noi stessi, per voi nessun detenuto dovrebbe avere una volontà propria. Aldulk: a voi vi sono simpatici solo i detenuti come Ruffianulk
che vi danno sempre ragione e che non si lamentano mai
la verità è che sia lei che il comandante concepite il carcere di Nuoro come se fosse un vostro feudo. Carmelulk: con la vostra arroganza, le continue provocazioni, scelte stupide e repressive, sembrate lavorare per creare le condizioni idonee all'esplosione della situazione e solo il nostro buon senso lo sta impedendo. Mimmoski: tutte le volte che vogliamo fare qualcosa di positivo fate di tutto per boicottarci con continui rifiuti di qualsiasi progetto culturale e formativo
Ciccioski: dottore, lei dovrebbe avere studiato che nessun popolo potrà mai essere costretto a sottomettersi ad una forma di governo che non è disposto a rispettare. Quindi tutte le angherie, vessazioni e dispetti che da lei subiamo non faranno altro che renderci più forti e determinati
Massimando: lei ed il comandante con noi non potrete mai vincere perché non avrete mai il nostro rispetto, anzi il male gratuito che ci fate ci rende più forti perché ci fa sentire migliori di lei
Carmelulk: direttore, lei ci disprezza e considera i detenuti inferiori, ci combatte come se fossimo dei nemici. Una volta mi ha rinfacciato che io con lei ho sempre perso tutte le battaglie ma io, a differenza sua, non ho bisogno di vincere, io ho già vinto, tutto ciò che devo fare è tenere la testa alta, non avere paura di lei e del male che mi può fare
Direttore: ma perché mi dite queste cose
mi fate stare male, di che cosa vi lamentate
Alessandroski: siamo abbandonati a noi stessi e stiamo chiusi in cella 21 ore su 24, nessuno si cura di noi, ci contate solo diverse volte al giorno per vedere se ci siamo tutti, nulla di più. Ciccioski: un trattamento carcerario così ci sta rendendo scemi: niente sale per attività artigianali, niente corsi scolastici, niente palestra, niente accesso fisico alla biblioteca, niente sala lettura/computer, niente stampante
unica via d'uscita da quest'infame niente è il cortile dove si può correre ma dopo sudati non si può fare la doccia, ci si può lavare solo alla sera durante la cena
Aldulk: topi che si sentono a casa loro, che corrono avanti ed indietro e ti assaltano mentre dormi
Francoski: lei è un direttore invisibile, assente, mentalmente pigro, non mantiene le promesse, quello che dice oggi lo smentisce domani
Mimmoski: abbiamo un comandante arrogante che non vede aldilà del suo grosso cappello che si mette nelle grandi occasioni, siamo in balia dell'illegalità più assoluta, siamo al di sotto il livello di civiltà e stiamo vivendo al limite della sopravvivenza
Carmelulk: le ricordiamo che per molti di noi il nostro livello di maturità e responsabilità sta per esaurirsi dato che se dobbiamo vegetare meglio stare male lottando. Francoski: anche lei deve rispettare le leggi ed i regolamenti
Aldulk: vogliamo ricordarle il dettato costituzionale che assegna alla pena una funzione rieducatici e non vendicativa; vogliamo ricordarle che questo carcere è al di sotto del livello di civiltà e che viviamo al limite della sopravvivenza
Ruffianulk: gentilissimo e misericordioso direttore avrei una cosa personale da chiederle
Alessandroski: Ruffianulk, non siamo qui per parlare dei problemi personali ma di quelli collettivi
Comandante: fatelo parlare
io sono convinto che un detenuto come qualsiasi altro cittadino può e deve esprimere il proprio pensiero
Carmelulk: "Sto picchiatore nazista e fascista con Ruffianulk fa il democratico
" Ruffianulk: grazie signor comandante, questo mese potrei avere un'altra telefonata premiale in più
Massimando: "Ma sta carogna
se ne ha già avute due". Direttore: ma certo, sicuro
prendete esempio da Ruffianulk che chiede le cose con umiltà e non con arroganza come fate voi
Ciccioski: non dovrebbe essere chi governa e chi comanda ad essere umile? Bisogna sentirsi piccoli per essere grandi
Aldulk: lei, dottore, oltre la libertà ci vuole togliere anche la dignità, la nostra personalità, persino la nostra anima, con me non ci riuscirà mai
sui nostri corpi, purtroppo, lei ha un potere assoluto ma non avrà mai nessun potere sulla mia mente. Mimmoski: lei ci vuole eliminare, distruggere e coprirci vivi di sbarre e cemento
Francoski: ma si rende conto come viviamo? Spazi ridotti, vita insalubre, assenza costante d'intimità, attività d'intrattenimento zero, carenza d'igiene, pessima alimentazione, insomma viviamo come animali in gabbia ed adesso ci picchiate anche
Massimando: le ricordiamo che il detenuto con il carcere non perde i diritti sociali come lo studio, il lavoro, la salute prevista dalla nostra costituzione
ci dobbiamo comprare le medicine e per aspettare una visita specialistica bisogna aspettare anni e secoli per un dentista. Direttore: ma siete sempre a lamentarvi, a reclamare ed a protestare
Francoski: quando ci si sente invisibili si fa qualsiasi cosa per farsi vedere
Carmelulk: la qualità di chi comanda fa la differenza, è ovvio che quando in un carcere c'è un buon direttore ed un buon comandante le proteste sono rare
in queste condizioni ogni forma di protesta è legittima ed useremo lo sciopero della fame come ultima arma per chiedere che si rispettata la nostra dignità di persone
Aldulk: la frustrazione dei diritti negati, spesso senza motivazione ed ancora più spesso senza risposta ci fa incazzare
di molte restrizioni non si capisce il senso visto che non sono motivabili con ragioni di sicurezza se non spiegabili in una logica punitiva fine e se stessa
Ciccioski: alle ingiustizie bisogna ribellarsi soprattutto quando esse vengono inflitte in nome della giustizia. Mimmoski: un direttore intelligente e sensibile dovrebbe sapere "ascoltare" le voci concrete dei cittadini detenuti che spesso "parlano" soltanto attraverso le loro oggettive condizioni di esistenza
Direttore: io mi preoccupo per la vostra salute, lo sciopero della fame vi fa male
Ruffianulk: ve lo avevo detto che il direttore è buono
se non mangiamo sta male
Aldulk: "Non ho ancora capito se è più scemo che infame
questi tipi di detenuti sono attratti più dalla prospettiva di sopravvivere che da quella di migliorare la qualità della propria esistenza". Massimando: quando non puoi fare nulla, meglio che ti fai del male da solo piuttosto che te lo facciano i tuoi aguzzini
Carmelulk: qui accade spesso che il detenuto non dovrebbe mai tollerare l'ingiustizia qualunque siano le forme d'oppressione, neppure quando viene con il bastone
Aldulk: qui sono proibite le cose più elementari ed inoffensive, quelle stesse cose previste negli altri carceri e profittate della rassegnazione dei detenuti
per esempio al primo e secondo piano c'è la completa assenza d'intimità anche per i bisogni corporali. Direttore: pensate per voi stessi
dite cosa volete
fate un elenco delle vostre esigenze e vedrò di accontentarvi ma basta che smettete lo sciopero della fame e non scrivete ai giornali ed ai politici
Francoski: ci dia un po di tempo per pensarci
Mimmoski: gli diamo la risposta domani
Massimando: dobbiamo parlare anche con gli altri detenuti che qui non sono presenti
Direttore: bene
mi darete la risposta domani
Ci riuniamo al passeggio per discutere se smettere lo sciopero della fame e discutiamo queste rivendicazioni: 1) in riferimento al compagno picchiato dalle guardie e schiaffeggiato dal comandante condanna assoluta della violenza da qualunque parte questa si manifesti; 2) accesso a turno di dieci persone nell'ex sala computer/scuola con computer, stampante e scanner per essere luogo propulsivo in campo creativo, per studiare, leggere, discutere, aiutare negli studi i compagni in difficoltà ecc. 3) visto che nell'istituto non ci sono luoghi e mezzi per svolgere attività sportiva si chiede la possibilità di fruire tre volte a settimana del campo; 4) valutare la possibilità, per noi molto importante, di concedere alla domenica e nei giorni festivi la socialità nella stanza sia per poter consumare un pasto in compagnia che per migliorare i nostri rapporti sociali (si esce da una stanza e si entra in un'altra senza nessun pericolo per la sicurezza e disturbo per la custodia); 5) attivarsi per darci la possibilità di diplomarci con un corso di liceo; 6) richiesta di presenza assidua e contatti diretti con il direttore.
Massimando: c'è da fidarsi? Se smettiamo adesso lo sciopero della fame poi sarà più difficile mettersi d'accordo per ricominciare
Ruffianulk: non fidatevi è un traditore ricordatevi che già nell'altra protesta non ha mantenuto le promesse
Francoski: Ruffianulk, ma sei proprio un vigliacco, davanti gli parli bene e dietro gli parli male, comunque non abbiamo alternativa
dobbiamo accettare il dialogo. Mimmoski: io non mi fido, ci fregherà come l'altre volta ma questa volta mi è sembrato sincero
Carmelulk: è più facile credere che un cattivo faccia il bravo che un cattivo diventi bravo
ma la protesta non può andare all'infinito, meglio smettere adesso a testa alta che in seguito quando ci mancheranno le forze
Aldulk: più che del direttore non mi fido del comandante ormai sé capito che è lui che porta i pantaloni in casa
Ciccioski: siamo tutti d'accordo oggi smettiamo lo sciopero della fame
Dopo un mese: ancora una volta il direttore ci ha ingannati la nostra vivibilità è rimasta com'era prima
L'istituto di Nuoro è un carcere fuorilegge ed il Ministero di Giustizia lo usa per i detenuti che ritiene irriducibili così lo diventano ancora di più
Carmelo Musumeci e Aldo Gionta Carcere di Nuoro - 2006
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