molti altri devono cadere
SAYA GIA' A GIUDIZIO A MILANO PER RAZZISMO MILANO - Gaetano Saya, fondatore del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale-Nuovo Msi e arrestato oggi nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Genova, e' stato rinviato a giudizio nel novembre dello scorso anno con decreto di citazione diretta dal pm milanese Stefano Civardi per la propaganda di idee fondate sulla superiorita' e l'odio razziale, diffuse attraverso il sito internet 'http://www.destranazionale.org'. Il processo, iniziato a maggio, e' stato rinviato a ottobre.
Il pm Civardi, che aveva condotto le indagini con il procuratore aggiunto Corrado Carnevali, aveva contestato al presidente del movimento di estrema destra la violazione dell' articolo 3 della legge speciale di attuazione della convenzione di New York sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
Le indagini erano partite nel 2003 da una segnalazione alla Digos di Milano sul contenuto del sito internet del nuovo Msi sul quale erano apparse scritte ed immagini, secondo gli inquirenti, dal contenuto inequivocabilmente razzista. Tra le dichiarazioni di principio del movimento, per esempio, quella sull'esistenza della Repubblica Italiana ''una e indivisibile, sovrana e indipendente, fondata sui principi di uguaglianza di tutti i cittadini, quale che sia la loro origine e fede religiosa (tranne quella islamica) in pari diritti e doveri...''. In un'altra parte del sito era poi riportata la massima secondo cui: ''Le razze hanno diversi sviluppi culturali e alcune sono inferiori alle altre''. Poi era stata inserita un'immagine raccapricciante: un neonato con i baffetti alla Hitler e una svastica al braccio che, con aria serena, schiaccia la mano ad un altro neonato con la stella di David sul braccio.
Proprio per queste immagini e massime, nel marzo del 2003, il pm Civardi aveva anche chiesto la chiusura del sito. Il Gip Guido Piffer aveva respinto la richiesta mentre il Tribunale del riesame, cui la Procura si era rivolta, aveva disposto il sequestro della 'Finestra propaganda'. Sequestro che tecnicamente non ci fu perche', nel frattempo, il sito era stato modificato e le frasi e le immagini incriminate erano sparite. Il sito all'epoca della richiesta del primo sequestro era stato visitato da circa 200 mila persone.
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 01/07/2005 13:34
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