vi giro un dossier in cui c'è qualche notizia su un paio di persone con cui Pasquinelli ha intenzione di scendere in piazza.. per quanto riguarda chi sarei io..vi rispondo che basta cercare nel motore di ricerca interno i miei articoli.. in realtà il problema è un altro: da un pò di tempo compare in indy gente mai vista che accoglie con entusiasmo questa obrobriosa alleanza tra sinistra antagonista e reduci di Terzaposizione.. che non ci sia qualcosa dietro?
DOSSIER FORZA NUOVA E DINTORNI
A cura della redazione de "La Nuova Alabarda"
-----
NON SOLO HAIDER...
Da quando in Austria è andato al potere il partito di Jörg Haider i benpensanti dItalia (e di tutta Europa) hanno iniziato a gridare al pericolo neonazista, ai xenofobi, ai razzisti. Ma il nazismo ed il fascismo non sono solo xenofobia e razzismo, odio per gli immigrati ed i diversi, è riduttivo per le sinistre limitarsi a considerarli esclusivamente come tali. Scriveva Gabriele Ranzato: non cè vera ed efficace lotta antifascista che non sia insieme lotta per il socialismo, una lotta, cioè, che del fascismo cancelli la matrice di classe. E questa matrice di classe che purtroppo ultimamente la sinistra si è dimenticata di evidenziare nella propria lotta antifascista ed è proprio questa dimenticanza che rende poco costruttivo lantifascismo degli ultimi anni. Così, quando sentiamo i rappresentanti di Forza Nuova o della Fiamma Tricolore sostenere di essere loro i veri antagonisti alla globalizzazione capitalistica non possiamo continuare ad accusarli solo di xenofobia, dobbiamo riprendere la matrice di classe che ha fatto del fascismo nullaltro che il braccio armato del capitale, nellItalia di Mussolini come nella Germania di Hitler, come nel Cile di Pinochet. Se non teniamo presente questo, cadiamo come pere cotte nella trappola di certi antifascisti del tipo del sindaco di Trieste Riccardo Illy che metterebbe volentieri fuorilegge sia i movimenti neonazisti che i partiti comunisti.
Scrive Michael Schmidt nel suo interessante testo Neonazisti [1]: < il neonazismo 'non' è un problema tedesco. Certo, in Germania ci sono radici molto profonde ma sarebbe una follia liquidare sbrigativamente lavanzata dellestremismo di destra negli altri paesi come fenomeno passeggero. Ormai si è creata una rete di estremisti che operano su scala internazionale: non hanno una struttura gerarchica nè si muovono su un unico piano. Ogni gruppo, ogni individuo, stabilisce collegamenti con i paesi vicini e mantiene il contatto con elementi della destra estrema e moderata. E per diverse ragioni: per esempio per aiutarsi a fare propaganda o per garantire un rifugio ai terroristi >.
A Trieste dovrebbe svolgersi a novembre un raduno dellinternazionale nera promosso da Forza Nuova, e subito si sono levate voci di protesta contro questo movimento e contro le simpatie che esso ha per il leader del FPÖ Haider. Ma quasi nessuno ha battuto ciglio negli ultimi anni perché altre forze politiche di destra o centrodestra (come Alleanza Nazionale e Forza Italia) hanno tutto sommato portato avanti più o meno gli stessi contenuti eversivi di Forza Nuova. In questo dossier intendiamo ricostruire un po la storia di Forza Nuova (ma non solo di essa), analizzare le sue radici storiche e quanto da loro pubblicato (sia nel loro sito Internet che su carta) e le loro attività correnti. Ma assieme a ciò che dice Forza Nuova vi presenteremo anche ciò che dicono le altre organizzazioni, neo o vetero nazifasciste, con particolare riguardo a ciò che avviene a Trieste, città peculiare per molti aspetti e che non a torto il poeta Umberto Saba definì la più fascista dItalia.
COMINCIAMO CON IL PARLARE DI TERZA POSIZIONE...
In una lettera apparsa sul quotidiano triestino Il Piccolo (25.2.2000) il responsabile provinciale della sezione triestina di Forza Nuova, Fabio Bellani, definì evidente mistificazione quanto scritto dallo stesso quotidiano in occasione della manifestazione di contestazione della trasmissione Circus di Michele Santoro (presente a Trieste, ricordiamo, per dibattere del caso Haider), ossia lavere rilevato la presenza di Terza posizione. Che non esiste più da 20 anni, scrive Bellani, il che è anche vero, però se Forza Nuova non desidera essere confusa con Terza posizione dovrebbe evitare di scrivere, come invece fa in certi suoi bollettini e documenti Forza Nuova per la Terza posizione. Ma cosera Terza Posizione? Scrive Gianni Flamini [2] < ... Francesco Mangiameli, Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi (...) stavano fondando una nuova organizzazione e dando alle stampe un giornale. Si sarebbero chiamati entrambi Terza posizione >. Era il 1979, e Flamini cita un brano dei loro scritti: < Terza posizione rimuove le stagnanti acque della rassegnazione e si manifesta come polo per tutti coloro che vogliono disegnare con noi il futuro del nostro sistema. Dobbiamo considerarci naturali alleati dellIslam, a cui non può non andare la nostra stima >. Il 14.12.1979, in una sede romana del movimento vengono arrestati tre esponenti di Terza posizione, colti nel bel mezzo del trasporto di una cassa piena di bombe a mano. Nella perquisizione successiva la DIGOS troverà divise da carabiniere e guardia di finanza, documenti rubati e falsi, fucili ed esplosivi vari. Su possibili legami tra Terza posizione ed i terroristi dei NAR indagò allepoca il giudice Mario Amato, che fu assassinato da Gilberto Cavallini, dei NAR, il 23.6.1980. Ancora Flamini [3] a proposito di questo omicidio: < Da qualche settimana (si parla dellaprile del 1980, n.d.r.) viene dipanandosi nel carcere di Regina Coeli una tetra storia di denunce, ritrattazioni e ricatti che ha come protagonista un detenuto marchigiano, Marco Mario Massimi, arrivato alla soglia dei quarantanni provvisto di un solido passaporto di avventuriero e falsario, oltre che di attivismo neofascista. A metà aprile il detenuto Massimi ha mandato un circospetto messaggio al giudice Mario Amato (...) per avvertirlo che è disposto a raccontargli qualche storia sepolta nellarchivio delle imprese criminali dei NAR (...) Massimi ha parlato di vari misfatti e anche di un omicidio (...) di Antonio Leandri (...) ucciso per sbaglio perché scambiato per lavvocato missino Giorgio Arcangeli, odiato come spia dagli affiliati ai famosi Nuclei >. Secondo Massimi < ... quel delitto (...) era stato deciso durante un incontro al quale erano presenti anche due professori >. Che sarebbero stati il criminologo Aldo Semerari (psichiatra forense, massone, diplomatico del Sovrano Ordine di Malta e da sempre agente dei servizi dinformazione militare) e Paolo Signorelli (detto il professore, era noto anche per labitudine di arricchire le sue lezioni di storia e filosofia con discorsi sul fascismo, sul nazismo, sulla purezza della razza e sulle prospettive di un nuovo fascismo in Italia; fu tra i fondatori di Lotta popolare nel 1976 e poi della rivista Costruiamo lazione nel 1978; arrestato nel 79, divise per un mese la propria cella con il leader dei NAR Valerio Fioravanti). Dalla ricostruzione di Flamini appare che le rivelazioni di Massimi, invece di rimanere riservate, si propalarono e < Massimi aveva fatto presto ad accorgersene, se non altro per via dellagitato valzer di avvocati di destra che si era subito ritrovato intorno. Tutti interessati a difenderlo >. Tra essi Nicola Madia, Francesco Caroleo Grimaldi e Antonio De Nardellis, i quali si sarebbero ritrovati, assieme a Semerari e Signorelli, la sera del 13 aprile 1980, perché cera un grave stato di pericolo per il professor Semerari, almeno stando a quanto risulterebbe dalle intercettazioni delle telefonate fatte da Madia. In seguito, a richiesta degli inquirenti sul perché di quel raduno, dopo negazioni e tergiversamenti, < qualcuno dei convocati ammetterà che la riunione (...) serviva soltanto per studiare eventuali misure perfettamente legali contro il giudice Amato, per esempio presentando una querela contro di lui >. Querela che non verrà mai presentata, ma nel frattempo Massimi aveva ritrattato le sue dichiarazioni ed aveva anche denunciato il giudice Amato per abuso di potere. Quaranta giorni dopo il giudice Amato cadrà ucciso nellagguato tesogli dai NAR. Semerari invece verrà ritrovato cadavere a Napoli il 1° aprile 1982 ed il suo omicidio verrà attribuito alla camorra.
Torniamo a Terza Posizione. Dopo le perquisizioni del 79 Fiore e Adinolfi lasciano lorganizzazione in mano a Giorgio Vale, ed in questo modo < avviene il salto di qualità: lattività deliquenziale non è più sporadica (...) Vale (...) perfettamente a suo agio nel ruolo di capo legionario organizza campi paramilitari dove allena gli altri terroristi... > [4]. Gli ideologi Fiore e Adinolfi invece fuggono nel settembre del 1980 < secondo le accuse di Valerio Fioravanti, allestero, con la cassa del movimento... .>. Dopo quasi ventanni di esilio a Londra Fiore ricomincerà a costruire un altro gruppo di estrema destra, Forza Nuova appunto, che si avvarrà di contatti con molti altri movimenti simili che stanno nascendo un po qua e un po là in Europa. Altra sorte avrà Mangiameli, che sarà ritrovato cadavere a Roma l11.9.1980, ucciso dai fratelli Valerio e Cristiano Fioravanti e Giorgio Vale dei NAR, perché avrebbe tenuto per sè il denaro che questi gli avevano affidato con lincarico di organizzare levasione del terrorista Concutelli. Ancora Cingolani: < nel corso degli anni, delle ricostruzioni, delle confessioni di alcuni pentiti, lomicido di Francesco Mangiameli assume tuttavia altri significati; secondo alcuni testi e secondo i giudici di Bologna (...) il vero movente dellomicidio (...) andrebbe ricercato nel fatto che Mangiameli era venuto a conoscenza di particolare inconfessabili e di oscuri rapporti tra Valerio Fioravanti e la P2; del connubio cioè che secondo la sentenza di primo grado dei giudici di Bologna è responsabile dellideazione e dellesecuzione della strage del 2 agosto (...) Valerio Fioravanti aveva conosciuto Mangiameli (...) agli inizi del 1980 ed era stato proprio Roberto Fiore a presentarglielo. In quel periodo vi era una sorta di corteggiamento di Terza Posizione nei confronti del capo militare dei NAR e del suo gruppo... >. Ed ecco uno stralcio del volantino scritto da Francesca Mambro per la rivendicazione dellomicidio di Mangiameli: < ... abbiamo giustiziato il demenziale profittatore Francesco Mangiameli degno compare di quel Roberto Fiore e di quel Gabriele Adinolfi, rappresentanti della vigliaccheria cronica... >. < A proposito di Fiore e Adinolfi affermerà Valerio Fioravanti: I capi di Terza posizione erano abili perché non dicevano ai giovani militanti occorre fare questa o quella rapina, ma nel corso di una riunione esponevano lesigenza di avere del denaro per delle iniziative e facevano in modo che i ragazzi volontariamente proponessero un piano di rapina. In questo modo, molti ragazzi erano stati mandati allo sbaraglio e poi arrestati >.
DAL LIBANO A LONDRA E DI NUOVO IN ITALIA.
Scrive Silvio Maranzana [5]: < Due terroristi dei NAR stanno orchestrando da Londra lo sbarco in Italia di un nuovo movimento fascista >. Larticolo ricostruisce lattività di Fiore e del suo camerata, il cantautore Massimo Morsello (conosciuto nelambiente come il De Gregori di destra) latitanti nella compiacente Londra, dove sono diventati imprenditori di successo, titolari della Meeting point, unazienda che organizza concerti e turismo scolastico, soggiorni e prevendite di biglietti per partite. Così pure, scrive Maranzana, secondo la polizia inglese i Nostri avrebbero organizzato attraverso la società Trust of St. Michael the Archangel delle vendite di beneficienza per raccogliere fondi destinati a fondare in Spagna un villaggio fascista. Un progetto per un villaggio spagnolo dove i nazionalisti di tutta Europa possano vivere nel nuovo ordine appare anche, prosegue Maranzana, nel bollettino interno dellorganizzazione neonazista Third position international, tanto per riprendere le solite sigle. Allidea di questo villaggio < Morsello se la ride. Una città nera? Magari si potesse costruire, me ne andrei là di corsa. Purtroppo però sono tutte invenzioni di un giornalista >. Però nel novembre 1999 il quotidiano Liberazione riprenderà un articolo dello spagnolo El paìs nel quale si legge che il gruppo neonazista britannico Terza posizione internazionale (toh! coincidenza? n.d.r.) si appresta a ricostruire un villaggio abbandonato che ha comprato interamente due anni fa (...) nella regione di Valencia. Quanto alla permanenza a Londra dei due condannati per associazione sovversiva in Italia, troviamo che il quotidiano Il Manifesto del 5.11.1998 riprende un articolo dellinglese Guardian, il quale avrebbe sostenuto sulla base di nuove informazioni di unex agente della CIA in Europa che Fiore e Morsello sarebbero stati reclutati in Libano nei primi anni 80 (si erano lì rifugiati subito dopo essere scappati dallItalia) dal servizio segreto inglese MI6 e che per questo motivo la Gran Bretagna non concesse mai la loro estradizione allItalia. Michael Schmidt [6] riferisce che la rivista inglese Searchlight (giugno e luglio 1989) sostenne più precisamente che il MI6 riteneva < sufficientemente importante quello che Fiore sa sui campi di addestramento di Al Fatah in Libano, per permettergli di gestire anche tre ditte a Londra >. Il Libano coi suoi campi paramilitari è un leit-motiv anche per alcuni triestini che furono coinvolti nei primi anni 80 nel corso delle inchieste sui NAR: i fratelli Livio e Ciro Lai, Gilberto Paris Lippi, Fausto Biloslavo ed Antonio Azzano. Questi ultimi tre il 1° luglio 1981 < vengono arrestati per ordine della magistratura di Bologna per reticenza e falsa testimonianza in merito a loro soggiorni nel Libano, in campeggi paramilitari dei falangisti. Due giorni dopo viene precisato che linchiesta si colloca nel quadro delle indagini sulla strage del 2 agosto alla stazione ferroriaria > [7]. Gilberto Paris Lippi, negli anni 70 militante del Fronte della Gioventù, diventerà negli anni 90 esponente di spicco di A.N. arrivando a ricoprire la carica di vicepresidente della Provincia di Trieste e poi di consigliere regionale. Biloslavo (sulla cui figura ci dilunghiamo un po perché lo ritroveremo anche più avanti in altre occasioni pubbliche) diventerà poi reporter di guerra per conto dellagenzia Albatross, fondata assieme a Giovanni Micalessin ed Almerigo Grilz (questi, che fu negli anni 70 dirigente del Fronte della Gioventù e poi del M.S.I., rimase ucciso in Mozambico nel 1987 mentre seguiva i guerriglieri anticomunisti della Renamo, finanziati dal governo razzista sudafricano); negli anni 80 andò più volte in Afghanistan; nel 1987 fu arrestato ed imprigionato per alcuni mesi dalle autorità afghane perché sospettato di contatti coi guerriglieri; ritornò ancora una volta a Kabul e fu investito da un camion, restando vivo per miracolo. Si recò anche diverse volte nella ex Jugoslavia: nel 1993, durante un reportage nellentroterra dalmata, rivelò [8] < lesistenza di unesplosiva missiva di un generale italiano (...) da poco in pensione (che) consigliava i serbi su come conquistare Zara... >, ed anche che < in Krajina un ex mercenario serbo stava addestrando la brigata Garibaldi composta da uno sparuto gruppo di italiani >. Questa notizia fu smentita sulle pagine del Piccolo dove il giornalista Paolo Rumiz scrisse < di bombe, complotti e disinformazione per tirare lItalia nella trappola balcanica accusando direttamente ed indirettamente il sottoscritto, lIndipendente, altri giornalisti oltre a politici vari, dallex senatore Arduino Agnelli allex sindaco di Trieste Giulio Staffieri >. La polemica innescata sfociò in una querela da parte di Biloslavo che la ritirò tre anni dopo a fronte della pubblicazione sul Piccolo del testo dal quale abbiamo tratto i brani sopra evidenziati. Biloslavo è inoltre uno dei giornalisti specializzati sullargomento foibe, ha pubblicato diversi articoli (sul Borghese, su Epoca, Il Giornale Nuovo ed altri) sugli infoibatori titini che ancora si troverebbero in Slovenia e Croazia. Fu lui a lanciare la campagna contro gli infoibatori che percepiscono le pensioni italiane, raccolta poi dal P.M. romano Pititto. Ha anche scritto degli articoli in cui riprendeva le (sbagliate) ricostruzioni storiche di Marco Pirina, dando ad esse una patente di legittimità. Pubblicò nel 1985 unintervista che sostenne di avere fatto telefonicamente al partigiano fiumano Oskar Piskulic, indagato per luccisione di tre persone nel corso dellinsurrezione di Fiume, e rese testimonianza al P.M. Pititto, che conduceva linchiesta, in merito a questo suo colloquio con Piskulic. Però in altra sede Piskulic ha negato di avere concesso interviste a Biloslavo, telefoniche o di persona che fossero. Biloslavo in seguito fece le seguenti dichiarazioni (pubblicate sul Piccolo del 27.11.97) in merito alla comparsa del suo nome tra quelli degli otto triestini che sarebbero stati frequentatori di una campo falangista libanese secondo quanto scritto da Giuseppe De Lutiis [9]: < E non solo falso, ma ridicolo e difatti nessun organo inquirente mi ha mai chiesto informazioni. Io a Beirut ci sono stato per alcune settimane tra il 78 ed il 79, ospite a casa di alcuni amici cristiano-maroniti. (...) non ho mai saputo della partecipazione di estremisti di destra triestini a campi di addestramento... >. Ma questa affermazione è in netta contraddizione con quanto scritto dalla stampa dellepoca e poi riportato da Tonel: sul Piccolo [10] infatti leggiamo che < sono stati interrogati ieri nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna i tre triestini arrestati il 2 luglio scorso... >. Quindi non corrisponderebbe al vero che nessun organo inquirente abbia chiesto informazioni a Biloslavo. Ricordiamo anche che lavvocato dei tre era quel Marcantonio Bezicheri che fu a suo tempo difensore di Freda e che ritroveremo anche più avanti.
Torniamo ai fondatori di Forza Nuova. Massimo Morsello che, secondo Gianni Barbacetto [11] si autodefinisce fascista, cattolico, latitante e cantautore politicamente scorretto è rientrato in Italia nella primavera del 99 grazie alla legge Simeone perché gravemente ammalato (si parlò di cancro in fase terminale). Ma dopo qualche mese Morsello pare avere riacquistato la salute, difatti va in giro a fare concerti e comizi ed è intervenuto pure ad una manifestazione a Trieste nel maggio scorso.
Nello stesso articolo Barbacetto ricostruisce così la genesi di Forza Nuova, nata allinizio come una sorta di movimento dopinione allinterno della Fiamma tricolore, dove coagulava i militanti attorno al proprio bollettino, il Foglio di lotta (che esce tuttora). Nel 1997 lo stesso Rauti decise di mettere fine a questa fronda impedendo la diffusione del Foglio e richiamando i camerati alla disciplina. Ma a quel punto ci fu la scissione vera e propria e < Fiore e Morsello, da Londra, indicarono la data - il 29 settembre, San Michele Arcangelo, protettore della Guardia di Ferro di Codreanu, il leader del fascismo romeno - in cui, gettate alle ortiche le vecchie prudenze rautiane, sarebbe finalmente nata una forza nuova >. In contemporanea si formò, attorno ad un gruppo di giornalisti di estrema destra (Mario Consoli, Piero Sella, Sergio Gozzoli, fondatori del giornale Uomo Nuovo) un gruppo che, avendo un rapporto privilegiato con Le Pen, cercava di costruire un Fronte nazionale anche in Italia. Parte del nucleo dirigente di Forza Nuova è stato coinvolto nellinchiesta sugli Hammerskin italiani, facenti parte di quella rete neonazista internazionale fondata una decina danni fa in Texas e poi diffusasi in Europa, presentantesi come lelite dellelite degli skinheads. Il loro simbolo sono due martelli in marcia (quelli che appaiono nel film The wall dei Pink Floyd), e si ritengono < nuovi cavalieri di un medioevo postmoderno, crociati schierati in difesa dellEuropa bianca >. Anche Fiore fu coinvolto nellinchiesta sugli Hammerskin, accusato di esserne il finanziatore e fu per questo motivo che dovette rinviare di un anno il suo rientro in Italia. Sia il leader milanese degli Hammerskin, Duilio Canu, che quello di Padova, Alessandro Ambrosino, diventarono poi dirigenti locali di Forza Nuova. Altro dirigente di Forza Nuova è quel Maurizio Boccacci che fu per anni leader del Movimento Politico, associazione dellestrema destra che alla fine degli anni 80 costituì [12] < il punto di riferimento e di organizzazione di centinaia di estremisti di destra > a Roma < ... nata nel 1985 sulle ceneri di Terza Posizione >. (Toh! chi si rivede). < Anche il simbolo è simile. E la struttura semiclandestina è composta di giovani disposti a colpire comunque. Frequentano le palestre, conoscono il karatè ed il full-contact. (...) Il leader si chiama Maurizio Boccacci, 35 anni, che è passato dalle file di Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie, al FUAN di via Siena, la scuola di Paolo Signorelli (ve lo ricordate? n.d.r.) dove sono cresciuti anche il giovane Alibrandi, Francesca Mambro e Giusva Fioravanti. Le sedi (...) sono piene di materiale di propaganda neonazista, stendardi e gagliardetti, magliette con le riproduzioni di Hitler, anfibi con le punte di metallo e, naturalmente, le armi per la battaglia contro i negri e gli ebrei >. Larticolo prosegue con un elenco dei pestaggi compiuti dai naziskin del Movimento Politico. Nel 1992 fece scalpore la notizia che una sede del Movimento Politico fu presa dassalto da un gruppo di giovani ebrei stanchi delle continue aggressioni dei neonazisti.
COSTRUIRE UNA 'FORZA NUOVA'.
Viste queste premesse e vista la presenza assidua che Forza Nuova ha a Trieste da due anni in qua (precisiamo subito che quanto a presenza numerica alle manifestazioni contano dalle cinque alle trenta persone al massimo) siamo andati a cercare notizie su di loro, ed ecco quanto abbiamo tratto dal materiale da essi stessi fornito (sia su volantini e riviste che sul sito Internet www. forzanuova.org). Cosè dunque Forza Nuova? I loro punti fermi (come essi stessi li definiscono nei loro documenti) sono otto, e precisamente: 1: abrogazione delle leggi abortiste; 2: famiglia e crescita demografica al centro della politica di rinascita nazionale; 3: blocco dellimmigrazione e avvio di un umano rimpatrio; 4: messa al bando di massoneria e sette segrete; 5: sradicamento dellusura e azzeramento del debito pubblico; 6: ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929; 7: abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba; 8: formazione di Corporazioni per la difesa dei lavoratori e della comunità nazionale. Sono di conseguenza fascisti, palesemente fascisti, non quelle cose addomesticate come A.N. di oggi. Sono corporativisti, cattolici integralisti, antiabortisti, odiano gli immigrati e i non europei (dove tra questi includono pure, non si capisce a quale titolo, tutti gli ebrei); sono contrari al divorzio e favorevoli alla famiglia; propugnano uno stile di vita legionario, cantano le lodi della Decima Mas di Borghese come della Falange spagnola di de Rivera, come della legione romena Arcangelo Michele (toh! chi si rivede) di Codreanu. Così esprimono i loro ideali di lotta nel n° 17 del loro bollettino: < Oggi, a dispetto di tutto, esistono ancora parti sane del popolo che aspettano solo di incontrare una Guida militante per risvegliarsi, per liberarsi dalle strutture di menzogna che la opprimono e la avvelenano, per sostituirle con gerarchie naturali espresse dal popolo stesso. Ma questa guida militante potrà forgiarsi, ergersi su tutto e farsi riconoscere dal popolo solo per mezzo dello spirito di Sacrificio. La Storia insegna che senza sudore, lacrime e sangue non si arriva alla Vittoria finale >. (Già, ma di chi sarebbero il sangue, il sudore e le lacrime? non della Guida, di solito...). Il punto di forza sul quale si fondano è la sopravvivenza del nostro popolo (quello italiano, sintende) minacciata da tre fattori pericolosissimi: laborto (ogni anno si uccidono, dicono 200.000 futuri italiani), limmigrazione ed il crollo demografico. Per risolvere questultimo problema suggeriscono di fare delle leggi che svolgano un ruolo di incentivo alla procreazione sotto forma di aiuti che vadano a premiare le famiglie che arrivano al terzo figlio o vanno oltre. (Pare che Roberto Fiore abbia sette figli). Contro limmigrazione che mina lidentità del popolo italiano propongono due soluzioni: innanzitutto bloccare limmigrazione e qualora vi siano richieste di mano dopera dal nord si deve attingere al meridione italiano o ai paesi di cultura europea o favorire il ritorno di quei numerosissimi italiani emigrati e disposti a tornare temporaneamente o definitivamente nella terra dorigine; poi linizio di un umano rimpatrio degli immigrati che dovrà avvalersi, di centri di sviluppo italiani nei paesi del terzo mondo che grazie alla tecnologia europea favoriscano il progresso dei paesi in difficoltà creando al tempo stesso occasione di lavoro per gli italiani. Dunque sono contrari allimmigrazione dei non europei in Italia, ma sono favorevoli al colonialismo che favorisca lemigrazione degli italiani nel mondo. Del resto, se lItalia accetta il loro discorso di boom demografico, da qualche parte gli italiani dovranno pure andare a lavorare, dopo che lItalia sarà satura.
Sono contrari al bilinguismo (dove per esso intendono ogni forma di tutela di qualsivoglia minoranza etnica) e nellipernazionalista Trieste trovano consenso tra tutti coloro che negano alla comunità etnica slovena il diritto di esprimersi nella propria lingua; così pure sono contrari alla legge Mancino dato che essa proibisce di dire sciavo (epiteto dispregiativo che i razzisti triestini usano per gli sloveni) ed altri insulti di marchio razzista e considerano questa legge unarma puntata contro chi vuole esprimere le proprie opinioni, stando a quanto asserito più volte da Fabio Bellani. Sono contrari alla massoneria ed alle organizzazioni internazionali come la Trilateral ed il Bilderberg, quali esponenti del mondialismo capitalista, ma che certe frange del terrorismo nero siano state usate in passato da certa massoneria (P2) non sembra creare loro problemi di coscienza. O forse è anche a cose come queste che si riferiscono quando parlano di esempi di machiavellismo negativi quali collusioni ambigue in funzioni di golpe (vero o presunto) in un articolo sul nuovo ruolo di A.N. (vedasi il n° 20 del loro bollettino Foglio di lotta, che appare anche nel sito Internet).
Sono populisti, e lo dimostrano con tre delle loro più importanti attività: la campagna compra italiano, la Befana tricolore e lassociazione Italica che organizza campeggi estivi per bambini provenienti da famiglie bisognose. Nel Bollettino n° 13 vediamo come si strutturano queste attività. < Dal popolo per il popolo: la Befana tricolore. Viene scelta la zona adatta ... un quartiere proletario o povero ... si contattano con una lettera le famiglie dove il capofamiglia è senza lavoro o sottoccupato... vengono poi coinvolti tutti i militanti ed i simpatizzanti del movimento in raccolta di fondi, vestiario, giocattoli ... viene annunciata la Befana Tricolore con volantini e manifesti ... si diramano poi comunicati ... le manifestazioni vanno tenute preferibilmente nelle sedi di Forza Nuova. Il tutto deve essere poi concluso con unappello alla popolazione ... per la ricostruzione del Patrimonio tradizionale e del tessuto sociale della città o del quartiere >. A parte la strumentalizzazione politica che traspare da questo modo di fare carità pelosa svolgendo le iniziative di beneficienza (?) nelle sedi del movimento, cè anche altro che dà da pensare. Lindividuazione delle famiglie che vanno contattate a questo modo richiede una forte presenza di controllo sul territorio da parte dei forzanovisti, che del resto strutturano le proprie sedi in maniera molto funzionale, quasi militarista, a leggere le loro indicazioni per i militanti. Ma fino a che punto si spinge la loro attività? Fino ad una sorta di schedatura della popolazione dei quartieri? E cosa può accadere ad una famiglia, che pure bisognosa, magari decida per convinzione antifascista di rifiutare la Befana tricolore? In quale schedatura potrà incorrere?
Il progetto Compra italiano (del quale sarebbe tra i maggiori organizzatori lex Hammerskin padovano Ambrosino) invece funziona così: < è ... una campagna lanciata recentemente dalla Corporazione Lucana ... i contadini riuniti sotto la Corporazione Lucana spediscono il loro camion carico di arance verso le varie città dItalia dove vengono gestite in modo autonomo da individui o gruppi legati alle sezioni di Forza Nuova ... le arance passano di mano una volta sola e vengono distribuite direttamente dai piccoli distributori sparsi nelle varie città > (logicamente tutti membri di Forza Nuova). E cosa fa invece lassociazione Italica? Organizza i pionieri dItalia la cui struttura è attualmente suddivisa in reparti, composti da quattro o sei squadriglie con bambini da 6 a 14 anni, suddivisi in maschili e femminili; a capo di questi reparti vi è un consiglio-capi composto prevalentemente da ex appartenenti ad associazioni scoutistiche preesistenti. Attualmente si sta pensando di creare anche un reparto di ragazzi più adulti, quale scuola di preparazione per la formazione dei consigli capi di tutta Italia >. Segue (Bollettino n° 17 del settembre 98) una descrizione delle uscite di questi reparti e di queste squadriglie, < in preparazione del campo estivo che si svolgerà in Francia ... il progetto ... è stato perfezionato durante le colonie estive Evita Peron 1998 con le quali si è potuto sperimentare il metodo che verrà utilizzato nelle attività pionieristiche >. Colonie queste che Forza Nuova avrebbe organizzato per venire incontro alle famiglie bisognose (anche qui vediamo una ricerca selettiva delle famiglie cui proporre un soggiorno estivo per i figli). Iniziativa lodevolissima? Ma la giornalista Cristiana Mangani del Messaggero ha raccolto alcune testimonianze che sono state pubblicate in un articolo nel giugno 98. I ragazzini da lei sentiti sarebbero stati reclutati nelle case ex Bastogi dalla sezione di Forza Nuova di Cave dei Tirreni, per un soggiorno gratuito a Gressoney. I genitori, dopo avere inviato i figli in montagna, allarmati dal tono di una delle telefonate a casa fatta da un bambino, < hanno preteso che il gruppo tornasse a Roma e si sono trovati davanti dei ragazzini spaventati, arrabbiati, pieni di graffi e lividi. Ieri hanno chiamato la polizia e denunciato lassociazione Forza Nuova ... >. Raccontano i ragazzini: < una volta due di noi sono stati portati nel bosco perché non volevano dormire ... siamo dei bambini piuttosto vivaci, ma loro ci hanno trattato come rifiuti. Dovete imparare a vivere, ci dicevano. Vi mettiamo a posto noi >. E un altro: < Uno di noi ha reagito per la pasta che faceva schifo, lo hanno preso e sbattuto contro il muro. Se non ti sta bene, gli hanno detto, te ne puoi anche andare. E hanno aggiunto: vai a fare del bene a persone come queste >. E via di seguito con racconti simili. Così conclude la giornalista: < nessuno pensava di trovare piccoli lord sulle montagne di Gressoney. Tantomeno però di imbattersi in una scuola di addestramento per marines >. Un altro dei cavalli di battaglia di Forza Nuova è lopposizione allanticultura (in effetti il loro linguaggio è molto contro, si dichiarano ripetutamente antagonisti, ricalcando sia vecchie parole dordine di certa sinistra che di altri vecchi fascisti alla Freda e Ventura). Sostengono ad esempio (e purtroppo non hanno tutti i torti...) che linsegnamento umanistico nelle scuole, oltre a fare schifo, viene pure ridimensionato dalle riforme scolastiche per lasciare più spazio ad altre materie scientifiche. Si preoccupano molto dellinsegnamento della storia, sostenendo che lo studio di essa è subordinato alle logiche del potere e che essendo questo in mano alla sinistra vengono insegnati dei falsi storici funzionali a chi sta al potere (tenendo presente che i libri di storia sono più o meno sempre quelli da trentanni a questa parte e che la sinistra è al potere da solo quattro, tutto il discorso ci pare un po forzato...). Ad ogni modo la loro risposta è di organizzare < corsi di Storia da tenere nei propri locali ... tenuti da professori del movimento o darea, che ricalchino la struttura dei normali corsi scolastici e che quindi si rivelino utili agli studenti nei loro studi. Al termine di questi corsi ... verranno stilate e distribuite dispense del corso >.
PROGETTO CONTROPOTERE.
Ci troviamo quindi di fronte ad un movimento politico che è organizzato in maniera quasi militarista, che ha comunque una discreta disponibilità di fondi finanziari (loro sostengono che si tratta di autotassazione, ma ricordiamo che lattività londinese della Meeting Point aveva fruttato un bel po di soldi ai suoi titolari) e che si autogestisce (o quantomeno ha in programma di fare) un mucchio di cose: dalla scuola alle colonie estive (che sembrano piuttosto campi paramilitari), dalla distribuzione diretta di generi alimentari al controllo nei quartieri. Sotto questa luce assume un aspetto particolare anche il nome del loro progetto Contropotere: cosa intendono per contropotere? La creazione di uno stato allinterno dello Stato? Se ci limitiamo a leggere sui giornali e sui loro bollettini ufficiali, vediamo che il progetto Contropotere appare sostanzialmente come la creazione di una sorta di centri sociali ideologicamente schierati allestrema destra. Uno spazio per iniziative culturali (secondo il concetto che di cultura ha quel tipo di persone, ovviamente), di socializzazione, per dibattiti, per i loro progetti compraitaliano eccetera. Nel sito Internet, invece, il progetto Contropotere viene descritto in ben altro modo. < Lesperienza degli ultimi anni ci insegna che se pur necessario, concentrarsi su tematiche politiche del momento può non essere sufficiente; va compiuto uno sforzo continuo per creare strutture durature che garantiscano la continuità del movimento in caso di attacchi, tradimenti e atti repressivi ... alcuni movimenti europei si sono adoperati negli ultimi anni nel gettare semi di contropotere ... abbiamo visto il progetto villaggio in Spagna, progetto che potrebbe essere seguito presto da nuove iniziative simili in altri paesi... >. Domanda: ma se qui Forza Nuova rivendica il progetto villaggio in Spagna come mai Morsello sera tanto preoccupato di negare che esistessero dei progetti simili, se questi villaggi sono iniziative del tutto innocenti? Vengono poi descritti tre esempi di queste nuove iniziative in Inghilterra, Normandia ed Irlanda, dove < vi sono tre proprietà aventi in comunte le seguenti caratteristiche: 1) la presenza di vasti appezzamenti di terra; 2) lappartenenza delle proprietà a militanti o associazioni non lucrative gestite da militanti; 3) la presenza di attività economiche, di strutture politico-culturali, di piccole Cappelle >. In queste proprietà (quella inglese comprende 10 ettari di terreno ed una casa di notevoli dimensioni che oltre al resto comprende anche 5 stanze per i residenti e gli ospiti) le strutture economiche consisterebbero in uno studio per la produzione di video e di edizione, produzione e distribuzione di libri. Dulcis in fundo questa considerazione sullimportanza dellacquisto di tali proprietà: < anche nei casi più estremi di repressione le strutture sono lì a disposizione di chi continuerà la lotta politica. A questo proposito è di particolare importanza la fisionomia giuridica delle associazioni non a scopo di lucro che garantiscono luso delle proprietà per fini prestabiliti stabiliti negli statuti e che proteggono il tutto da possibili atti persecutori >. Il progetto Contropotere così come descritto somiglia più alla creazione di una serie di basi logistiche che non ad un < laboratorio di idee dove poter coniugare pensiero ed azione al di fuori degli schemi imposti dai burattinai del sistema >, come dichiarato da Fabio Bellani al Piccolo del 26.5.1999.
Vediamo adesso come è diffusa sul territorio nazionale Forza Nuova. Nel febbraio 1999 era presente in 10 regioni (Sicilia, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), a settembre 2000 le regioni erano diventate 17, con in più Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Calabria, Liguria e Molise. Ecco la situazione regione per regione. In Piemonte cera una sezione a Torino nel 99 ed è rimasta nel 2000; in Lombardia nel febbraio 1999 erano aperte le sezioni di Milano, Brescia, Bergamo e Gallarate; nel 2000 risultano in più una a Campione dItalia ed una a Lodi, mentre non cè più quella di Brescia; Veneto: nel 1999 Vicenza, Padova e Schio, nel 2000 Padova e Verona; Toscana: nel 1999 Lucca, Casteldelpiano e Grosseto, questultima non risulta nel 2000; Abruzzo nel 1999 una sede a Pescara e nel 2000 una a Vasto ed una a Lanciano; Lazio: nel 1999 Roma, Cave, Viterbo, Santa Marinella, Sora e Latina, nel 2000 non appaiono queste ultime tre mentre abbiamo in più Gaeta e Montelanico; Campania: nel 1999 Napoli, Salerno e Fratta Maggiore, questultima non cè nel 2000 ma ci sono in più Pianura e Caserta; Basilicata: nel 1999 Bernalda e nel 2000 Metaponto; Puglia: nel 1999 Bari, Fasano, Brindisi e Taranto, la quale non risulterà nel 2000, però abbiamo in più le seguenti sezioni: San Michele Salentino, S. Vito dei Normanni, Lecce, Carmiano, Martina Franca e Santeramo in colle; Sicilia: Palermo nel 1999 come nel 2000; infine nel 2000 abbiamo in più le seguenti sedi: Falconara e Macerata nelle Marche; Trieste e Udine nel Friuli Venezia Giulia, Bologna in Emilia Romagna; Perugia in Umbria; Termoli nel Molise. Come si può vedere il massimo dello sviluppo lorganizzazione lha visto nelle Puglie, regione che negli ultimi anni ha assunto due peculiarità, collegate tra di loro dai traffici degli scafisti: lingresso di clandestini in Italia e lattività di contrabbando che si è trasformata in una e vera propria guerra contro lo Stato.
ANALOGIE ED AFFINITA.
Andando indietro nel tempo possiamo trovare delle interessanti analogie tra Forza Nuova (che è stata fondata ufficialmente, lo ricordiamo, nel settembre 1997) ed altri raggruppamenti od organizzazioni di vario tipo. Così il culto che professano per Codreanu, al punto da intitolare a suo nome un sottosito internet ci ricorda che negli anni 70 Ordine Nero aveva fondato a Trieste una sezione Codreanu, sigla con la quale venne firmato un volantino di minacce inviato al giudice istruttore Coassin che indagava su una bomba piazzata presso la scuola slovena sita nel rione triestino di San Giovanni nellaprile del 74. Nel gennaio del 1990 invece troviamo unintervista fatta da una giornalista del Meridiano di Trieste alla romena Maria Popa, stabilitasi a Trieste nel 1972 in seguito al matrimonio con il triestino Claudio Bressan. Maria Popa parla della situazione creatasi in Romania dopo labbattimento del regime di Ceasescu e del Comitato di solidarietà italo-romena, da lei fondato assieme al marito ed altre persone, tra le quali cera pure Francesco Neami, che ha in comune con Bressan la passata militanza in Ordine Nuovo. Nel 1997 Bressan accuserà il suo ex camerata Manlio Portolan (ora dirigente della Fiamma Tricolore) di avere collaborato coi servizi segreti fornendo loro informazioni sullambiente dellestrema sinistra triestina, accusa immediatamente smentita da Portolan. Sulla cui appartenenza alla struttura Gladio si vociferò a suo tempo (ne parla Giuseppe De Lutiis nel suo Il lato oscuro del potere [13] ); nellelenco dei gladiatori fu segnalato (21.1.87) tale Mario Portolan che, secondo alcune ricostruzioni del giudice Felice Casson di Venezia, andrebbe invece identificato come Manlio. Non si è giunti tuttavia ad alcuna conclusione ufficiale e definitiva. Tornando al Comitato di solidarietà italo-romena, che inviò diversi convogli contenenti aiuti materiali nella Romania della rivoluzione del89/90, va ancora ricordato il curioso feeling che si verificò nelloccasione tra Neami, Bressan ed i loro amici ed il senatore del PSI Arduino Agnelli, noto a Trieste per le sue posizioni nazionaliste e neoirredentiste nei confronti dellIstria e della Dalmazia, il senatore che abbiamo già trovato nella polemica tra i giornalisti Biloslavo e Rumiz su questioni croate.
Altre affinità di Forza Nuova le troviamo con la meno nota associazione denominata Nuova Acropoli, della quale ha parlato la rivista Cuore nel numero del 3.12.1994. Nuova Acropoli fu fondata in Argentina nel 1957 e si diffuse in Italia allinizio degli anni 80; così viene descritta nellarticolo sopra citato. < ... 5mila membri nel 1989 (500 solo in Italia) ed un patrimonio dichiarato di oltre 8 milioni di dollari, Nuova Acropoli è esteriormente unorganizzazione culturale e umanistica, ma nasconde (...) una struttura piramidale molto rigida ed occulta ai propri adepti di base (dal Manuale del Dirigente riservato ai livelli superiori del gruppo). Al vertice della piramide cè un Comandante Mondiale, dal potere assoluto, che governa per decreti >. (E interessante a questo punto rilevare come il termine comandante sia duso ricorrente in certi ambienti: comandante era, per i suoi adepti, Junio Valerio Borghese, il principe nero della Decima Mas; Marco Pirina, lo pseudostorico revisionista di Pordenone che si dedica da anni a stampare libri pieni di falsità storiche allo scopo di infangare la Resistenza ed il movimento partigiano sostenne, una volta, di essere stato inquisito per il fallito golpe Borghese solo perché il suo nome si trovava nellagendina del comandante Sandro Saccucci; Giorgio Rustia, il leader triestino di Contropotere, ha una volta definito Roberto Fiore, in una conferenza pubblica comandante fondatore). Continuiamo con larticolo di Cuore. < Il gruppo dirigente della setta è formato dall elite degli asciati, gli unici a poter vantare un contatto diretto con il comandante mondiale. Vengono quindi i semplici membri, suddivisi in tre strutture dai toni tipicamente hitleriani. Cè innanzitutto il Corpo di sicurezza. Indossa divise nere che si richiamano alle SS, simbolo della folgore compreso e svolge una funzione più o meno mascherata (...) di vigilanza e di pronto intervento. In Italia ha preso da qualche anno - subito dopo la svolta ambientalista avvenuta nei primi anni 80 - il nome di Dipartimento di protezione civile. ... si affiancano le Brigate Maschili (...) e le Brigate Femminili (...) >. Vediamo ora se quanto segue ricorda qualcosa di cui abbiamo parlato prima. < Nuova Acropoli nel proprio sistema educativo prevede strutture anche per i più piccoli: ledificazione dellUomo Nuovo (uomo nuovo? come la testata a cui collabora Gozzoli? n.d.r.) ha inizio sin dalla prima infanzia attraverso (...) una sorta di asilo nido in cui tra laltro si insegna la tecnica per riuscire a vedere Gnomi, elfi e fate; quindi, dai 7 ai 14 anni, i bambini vengono divisi tra la struttura maschile dei Cavalieri della tavola rotonda e quella femminile della Tavola di Iside. (...) Nuova Acropoli insegna una dottrinaccia filosofeggiante in cui lumanità si divide in razze superiori ed inferiori (...) si associa una malsana etica delluomo forte, che comporta lobbligo di evitare liperprotezione dei più deboli a danno delle persone più importanti... > eccetera eccetera. Nuova Acropoli, spiega ancora larticolo, negli anni Ottanta, al seguito della moda ecologista, si diffuse come associazione ambientalista che organizzava incontri, seminari, corsi ed attività varie, spesso con il patrocinio delle istituzioni (nel 1989 a Genova, ad esempio, le Ferrovie affidarono alla locale sezione di Nuova Acropoli la gestione di un corso per annunciatori nelle stazioni). Ma anche gite per anziani a Venezia col patrocinio del Comune e la partecipazione del sindaco; un campo di addestramento per lecologia attiva nel parco dAbruzzo, sotto legida dellEnte parco, dellaeroclub dellAquila, del Corpo forestale dello Stato e della Regione Abruzzo e via di seguito. Infine, nellottobre del 1989 un campo di Nuova Acropoli (una cascina acquistata qualche anno prima: ricorda niente?) fu perquisito dai carabinieri della stazione di Montefiascone che vi trovarono gagliardetti, labari, coltelli, una radio ricetrasmittente priva di licenza e numerosi bossoli di pistola e vi arrestarono un giovane del Corpo di sicurezza. Armi da fuoco furono invece trovate in altre sezioni non italiane: a Madrid e ad Atene (dove la responsabile fu condannata a 12 anni di carcere). Ed ecco i referenti internazionali di questi militanti. < Il fondatore, Livraga Rizzi, ha rivendicato negli anni 70 i propri rapporti con i circoli golpisti argentini ed uruguagi, con i cileni di Patria y libertad, con la Falange spagnola. Ed anche la sezione italiana, almeno agli inizi, sfoggia stretti rapporti di amicizia con questarea: fondata a Roma nel 1975 (tra il 1976 ed il 1979 aprirà filiali in quindici città) viene inzialmente aiutata da Serafino Di Luia, fondatore della nazi-maoista Lotta di Popolo, mentre Gabriele Adinolfi (toh! chi si rivede, n.d.r.) uno dei padri di Terza Posizione incoraggia i propri camerati a frequentare lorganizzazione >. Ma come mai ad un certo punto è stata scoperta questa associazione? Grazie al memoriale di Miguel Martinez, un italo-messicano che, dopo essere stato tra i dirigenti dellorganizzazione se ne è staccato spiegando quali sono le effettive finalità di essa. Dallintervista pubblicata su Cuore stralciamo alcuni passaggi particolarmente interessanti su come venivano reclutati gli adepti. < Si inizia con un corso, allinterno del quale ladepto viene seguito individualmente. Lo si sonda, se ne capiscono gli interessi, lo si indirizza verso un lavoro allinterno dellorganizzazione. Allinizio in maniera subdola, fintamente assembleare. ... attraverso lintroduzione di argomenti militari, abituandolo a eseguire gli ordini. (...) Si comincia con lutilizzo di piccoli codici (segnali particolari, gergalità, giochi di ruolo) e ci si ritrova inquadrati, stretti in divise similnaziste, a fare il saluto romano. O a sparare >. A questo punto vengono in mente quelle associazioni (per lo più collegate al circuito della New age) che stanno sempre più diffondendosi sul territorio e che si occupano di esoterismo e di medievalismo, che organizzano campionati di giochi di ruolo e magari anche le uscite di 'soft air', cioè i giochi di guerra in cui ci si spara con armi vere anche se rese inoffensive (per il momento). A Trieste si è svolto lanno scorso un festival della new age, interessante da visitare per conoscere certe realtà misticheggianti ed esoteriche che non abbiamo però trovato nel festival svoltosi nel 2000. Altro punto interessante dellintervista di Martinez è laccenno alluso dei mass media che anno dopo anno si è affinato, e cioè, dato che negli anni 80 largomento ecologia tirava sui giornali Nuova Acropoli ha iniziato a pulire parchi su parchi. Previa allerta dei cronisti, ovviamente.
FORZA NUOVA A TRIESTE.
La prima uscita ufficiale di Forza Nuova a Trieste ha avuto luogo il 28.3.1998, quando una dozzina circa di militanti, circondati da una notevole quantità di forze dellordine in tenuta antisommossa, ha manifestato contro i SERT e contro la droga. Si sono poi presentati il 9 maggio successivo, con una conferenza alla quale ha presenziato pure Sergio Gozzoli. Hanno poi proseguito con una conferenza contro limmigrazione (novembre 98); una contro il bilinguismo (dicembre 98), alla quale ha preso la parola anche Giorgio Rustia (persona della quale parleremo più approfonditamente in altra parte di questo dossier); diversi presidi contro il bilinguismo, contro limmigrazione e a sostegno del cosiddetto processo contro gli infoibatori. Nellaprile del 99 una loro delegazione (Paolo Karatossidis e Riccardo Baggio, di Padova e Luciano Fragasso di Vasto) avrebbe dovuto partire da Trieste per incontrarsi con Seselj a Belgrado, in piena aggressione NATO contro la Jugoslavia, ma furono fermati al confine serbo. Nel maggio del 99 hanno invece inaugurato la loro sede nelle case popolari di Valmaura, quartiere dormitorio ad alto rischio teppistico (i due stadi ed il palazzetto dello sport si trovano in quella zona, il che la rende appetibile agli ultras); nel corso dellestate hanno indetto varie conferenze anche con la sigla di Contropotere. A settembre hanno indetto una festa di contropotere con chioschi, musica, cabaret e le solite conferenze di Rustia sui revisionismi storici. Ad ottobre unaltra conferenza sui revisionismi storici, con Giorgio Rustia. Era prevista pure la presenza di Marco Pirina, che però ha dato forfait, deludendo i suoi innumerevoli fans. Il dottor Rustia, in compenso, ha presentato un proprio studio teso a dimostrare le falsità scritte nei testi dellIstituto Regionale per la storia del Movimento di Liberazione ed il fatto che in realtà le foibe non servirono tanto alleliminazione degli italiani in quanto tali, ma degli anticomunisti in generale, non importa di quale nazionalità. A novembre altra conferenza, questa volta sul tema quando a Trieste si moriva per litalianità. Relazioni dellimmancabile Rustia e di Sergio Gozzoli, che ha dissertato per più di unora sui temi delleuropeismo visto come contraltare alla colonizzazione nordamericana e sulla necessità di costruire una forza politica organica in grado di coagulare i popoli europei in unEuropa delle etnie e delle identità locali autonome piuttosto che delle nazioni. Ha poi definito gli stili di vita dei militanti di questa forza politica: detentori di una cultura che esalti il senso della virilità e della femminilità, dellaudacia e della forza di carattere nei giovani; una cultura che protegga la famiglia e sostenga la religione (ma non ha importanza che ci si creda o meno, secondo Gozzoli, il che potrebbe anche apparire blasfemo); una cultura che insegni il rigore, lautodisciplina, lorgoglio per la virtù; ed infine un paio di consigli pratici ai militanti: il vostro tempo sia sempre tempo di milizia, cercate donne che vi diano tanti figli, cosicché in questa battaglia tra un po di tempo si potrà essere in molti. Va detto che ad ascoltare questo discorso di Gozzoli alla fine erano rimaste poco meno di dieci persone, oltre ad un paio di giornalisti ed alcuni poliziotti. Nello stesso periodo Forza Nuova ha inaugurato una nuova sede, abbandonando le case popolari della periferia per stabilirsi in un ex negozio nella centralissima zona di Barriera.
CAMERATI DI VIAGGIO.
Il 2000 è stato lanno in cui Forza Nuova è salita prepotentemente alla ribalta dopo avere promosso manifestazioni di solidarietà con Haider ed il suo partito, e visto che in Italia si tende ad essere più antinazisti che antifascisti, dato che agli italiani si perdona di più che non ai tedeschi, anche gli antifascisti più tiepidi si sono accorti che esiste un pericolo Forza Nuova. Ma non cè solo Forza Nuova... Il 25 aprile del 2000 a Trieste ha visto, oltre alla solita commemorazione alla Risiera di S. Sabba, anche una serie di iniziative dellestrema destra. La Fiamma tricolore ha compiuto il consueto pellegrinaggio alla foiba di Basovizza (con corteo di macchine schiamazzante attraverso il paese, che è abitato prevalentemente da sloveni) e poi ha convocato in mattinata un convegno dal titolo I crimini dei vincitori, con il segretario Portolan e lavvocato Bezicheri, il noto difensore di estremisti di destra più o meno eversivi nonché avvocato di parte civile al processo romano cosiddetto per le foibe (in realtà cè un unico imputato accusato dellomicidio di tre persone a Fiume nel maggio 45) per conto di una non meglio nota associazione di Amici e discendenti di esuli. Altro convegno indetto da Fascismo e Libertà sul tema: LItalia dei grandi processi ingiusti: severa e crudele con Priebke, assolutoria con gli assassini delle Foibe. Relatori: don Curzio Nitoglia (direttore della rivista Sodalitium), Mario Spataro (giornalista e revisionista storico), lavvocato Sinagra ed il presidente nazionale del movimento Giuseppe Martorana. Chi si fosse aspettato da un sacerdote un discorso di pace, amore e perdono, è rimasto deluso, dato che da don Nitoglia abbiamo invece appreso che: la guerra non si fa con le caramelle; che il comandamento dice non uccidere gli innocenti (noi sapevamo che dice di non uccidere tout court, salvo i casi di legittima difesa) e che in guerra si deve uccidere per non essere uccisi; che i fucilati alle Ardeatine non erano innocenti perché tutti detenuti o politici o comuni, quindi Priebke non ha commesso alcun peccato mortale; che le rappresaglie in guerra sono lecite, dopo via Rasella la rappresaglia: si doveva fare, ha sostenuto il prete, altrimenti quante altre bombe sarebbero scoppiate il giorno dopo? Oltretutto la rappresaglia delle Ardeatine non è stata neanche la peggiore della storia, basti pensare che Graziani (il governatore della Libia) fece uccidere per rappresaglia 3000 africani. Ancora secondo Nitoglia i tedeschi in questo caso furono più che corretti perché altri avrebbero ucciso molto di più: difatti proprio qui a Trieste sono stati buttati nelle foibe circa 10.000 italiani solo perché italiani. Che non vi siano proprio qui a Trieste foibe sufficienti a contenere diecimila corpi, non pare creare alcun problema a don Nitoglia (per conoscenza storica diciamo che nella provincia di Trieste furono recuperati circa una quarantina di corpi di persone gettate nelle foibe per vendette personali nel maggio del 45). Ancora: Priebke fu condannato per un crimine fra virgolette da lui commesso per eseguire degli ordini; inoltre il battaglione Bolzano, bersaglio dellattentato di via Rasella non era delle S.S. ma della polizia italiana che doveva mantenere lordine pubblico a Roma sotto lordine dei tedeschi; ed i partigiani avevano commesso quellattentato per attirare una rappresaglia tedesca contro lItalia e lodio dei cittadini romani nei confronti dei tedeschi, dato che fino a quel momento loccupazione tedesca era stata pacifica ed i romani simpatizzavano coi tedeschi. Non vale la pena di riferire nei particolari lintervento del giornalista Spataro (autore di libri di revisionismo storico), ne citiamo solo un paio di battute, tanto per far capire il livello intellettuale, giuridico e politico del soggetto: su Pinochet ha detto che nessuno si preoccupa invece di dire ciò che aveva combinato Allende, e cioè stava per portare il Cile a livello di Cuba (cosa che, vista la bassa mortalità infantile di Cuba rispetto a quella degli altri stati dellAmerica latina ma anche degli USA, non avrebbe dovuto spaventare più che tanto i cileni); e poi se lè presa con i cervelli cloroformizzati dalle televisioni e dai vari Lilli Gruber e Mentana. Quanto alle torture per cui fu accusato Priebke: dato che il terrorista non parla la tortura è necessaria, posizione questa che farebbe rivoltare nella tomba persino il non-comunista Cesare Beccaria. Infine lavvocato Sinagra (asserito ed orgoglioso affiliato alla loggia P2, noto per essere stato il difensore di fiducia di Gelli come pure del governo turco allepoca dell'affaire' Ocalan, come dellex ufficiale Olivera, torturatore agli ordini del dittatore argentino Videla, nonché per essere stato il promotore del cosiddetto processo per le foibe, per cui, come dice egli stesso, il suo nome è collegato al genocidio degli italiani delle regioni che lui considera italianissime dIstria, Dalmazia e Carnaro), che dopo avere rivolto un caloroso saluto ai camerati Cauter e Martorana, ha più o meno ripetuto le stesse cose da lui dette in altre occasioni (di cui abbiamo riferiremo più avanti), ed ha infine esposto uninteressante teoria. Il fascismo in Italia, dice, era nato dallesigenza di saldare assieme la soluzione di due problemi: la giustizia sociale e lunità nazionale, ed è in seguito cessato per sconfitta militare e non per verifica economica, come invece è successo col comunismo (che rimane per Sinagra la tragedia di questo secolo), ed il problema del fascismo in Italia è che è durato troppo poco. Che è sì unesperienza passata, ma da quel simbolo (cioè il fascio littorio) escono due filoni che rappresentano i due problemi che devono essere risolti ancora oggi (la giustizia sociale e lunità nazionale) gli spunti per non dimenticare che ciascuno di noi è parte di un tutto, e sarebbe questo il significato profondo del concetto del fare la guardia al bidone di benzina: il fascismo era una esperienza che accomunava tutti in ununico fascio. Ancora nella medesima occasione il commissario federale di Fascismo e Libertà per il Veneto, Foti, ha dichiarato che questo regime ci ha dato poco o niente se non la possibilità di combattere e che ora è il momento di alzare il livello dello scontro. Senza precisare di quale tipo di scontro intenda parlare, se politico o di altro tipo. Curiosamente ritroveremo Nitoglia e Spataro come oratori pure in una conferenza indetta da Forza nuova, svoltasi nella serata (dopo avere reso omaggio alla foiba di Basovizza ed alla targa in onore di tale Ennio Beltramini), Quale liberazione?, assieme ai soliti Bellani e Rustia e certo Franco Damiani.
Il concetto di Sinagra in merito ai due significati del fascismo potrebbe ricordare vagamente quel fas e jus che un altro curioso personaggio, Pietro Molinari, usa come simbologia per il proprio movimento, lAlleanza Dio e Popolo, da lui definito partito etico politico onniconfessionale ed ambidestro. Da qualche anno Molinari si presenta sulle piazze di Trieste con questo suo movimento che trae spunto (egli sostiene) innanzitutto da Mazzini, ma anche da Gesù Cristo, e che Marx, Lenin, Stalin, Mussolini e Hitler operarono con intuizioni unidirezionate, ma tradotte in pratica con modi diversi. Molinari, che distribuisce sia opuscoli patinati che ciclostilati apparentemente scritti con unanacronistica testina rotante, si pone come obiettivo larresto dei politici che, secondo lui, avrebbero tradito i dettami costituzionali. Hanno con lui contatti gli esponenti locali del comitato contro luranio impoverito che fanno riferimento al sito Internet gestito da Marco Saba.
SUL REVISIONISMO STORICO E LE FOIBE.
Abbiamo visto che le iniziative di Forza Nuova sono spesso incentrate su temi storici o pseudo tali, e dato laccenno ai corsi di storia che lassociazione organizza, è a questo punto necessario fare una (non molto breve...) digressione per affrontare il tema del revisionismo storico come è stato portato avanti negli ultimi anni, e non solo da estremisti di destra, ma dagli stessi rappresentanti della storiografia democratica. Il revisionismo storico italiano è diverso da quello spiccatamente europeo, soprattutto inglese e tedesco, che si pone lo scopo di riabilitare il nazismo negandone le parti peggiori, ad esempio sostenendo che le camere a gas di Auschwitz non sono mai esistite, che non vi fu un genocidio del popolo ebraico, che i documenti esistenti in merito sono dei falsi storici, come ad esempio lo stesso diario di Anna Frank. In Italia più che di riabilitazione del fascismo ci troviamo di fronte ad una denigrazione del movimento partigiano, forse perché, essendo già passata nella coscienza popolare lidea che il fascismo di Mussolini fu una dittatura allacqua di rose (cosa che è più difficile da sostenere per Hitler), è necessario alzare il tiro e quindi capovolgere le parti. Trasformare gli antifascisti da oppressi che si erano ribellati ai propri oppressori in terroristi, eversori, fuorilegge, dando per assodato dunque che la legge fascista fosse giusta e da rispettare. Dimenticando che il fascismo non era andato al potere con libere elezioni ma mediante un colpo di stato, e che i suoi metodi di governo non erano propriamente democratici. Significativa è da questo punto di vista lesistenza di una Consulta per revisione storica della quale farebbero parte, secondo lANSA del 5.1.1999, i nazisti Merlino e Signorelli e lavvocato Sinagra. Di questultimo abbiamo già parlato e parleremo ancora; Signorelli labbiamo precedentemente incontrato e Merlino è forse quel Mario Merlino di Avanguardia Nazionale che fece linfiltrato nei gruppi anarchici romani alla fine degli anni 60? Ed è lo stesso Mario Merlino che lavvocato Sinagra ha citato come teste di parte civile nel cosiddetto processo per le foibe del quale parleremo più avanti?
Trieste, essendo stata dopo l8.9.1943, direttamente annessa al Terzo Reich (sotto la denominazione di Adriatisches Küstenland, Litorale Adriatico), ha avuto sul proprio territorio un forno crematorio annesso ad un campo di concentramento e sterminio: la Risiera di San Sabba. I revisionisti sostengono che tale campo non fu di sterminio ma di smistamento (come se da un punto di vista morale le cose fossero diverse!), il che corrisponde solo parzialmente al vero, perché, se è esatto che gli Ebrei rastrellati e portati in Risiera furono poi per la maggior parte deportati nei lager tedeschi (dove del resto trovarono quasi tutti la morte), daltra parte nella Risiera furono assassinate, si calcola, circa cinquemila persone, per lo più partigiani sloveni e croati ed italiani. Nel 1992 il Movimento Fascismo e Libertà diffuse un volantino nel quale affermava che nella Risiera < non è mai esistito un campo di sterminio, non è mai esistita una camera a gas, non è mai esistito un forno crematorio > fu < solo parzialmente campo di transito per prigionieri politici. Durante tutto quel periodo, nella ex risiera, morirono per mano nazista e per cause naturali, una decina di persone. (...) La verità è che il campo di sterminio è stato inventato negli anni sessanta per contrastare la tremenda realtà delle foibe nelle quali i comunisti slavi, con la complicità di quelli italiani. avevano massacrato oltre diecimila triestini, istriani e goriziani... >. Per la diffusione di questo volantino il Movimento fu assolto dallaccusa di apologia del fascismo: difatti non si riesce a capire perché furono denunciati per quel reato e non per quello di diffusione di notizie false ed incitamento allodio etnico. Ma è purtroppo così che si muovono le cose in Italia.
Le foibe, dunque, cioè il grosso cavallo di battaglia della storiografia nazionalista sul confine orientale. Con questo termine si intendono le pretese esecuzioni sommarie che sarebbero state operate dai partigiani jugoslavi dopo la liberazione di Trieste e Gorizia e della regione istriana. La propaganda nazionalfascista, dal 1945 in poi, ha sostenuto che migliaia di persone sarebbero state infoibate (cioè gettate nelle foibe, le cavità naturali presenti nel Carso triestino ed istriano) sol perché italiane. Col passare degli anni la storiografia progressista, invece di fare chiarezza sulle menzogne di marca fascista e neoirredentista, si è invece appiattita su di esse, e troviamo oggidì sindaci progressisti, storici democratici ed esponenti del centrosinistra sostenere le stesse tesi che fino a dieci-quindici anni fa erano patrimonio esclusivo degli ambienti della destra più retriva, con lunica differenza che dalla causale etnica (infoibati sol perché italiani) si è passati a quella politica (infoibati perché contrari al comunismo titoista). Tutto ciò ovviamente è strumentale alla nuova demonizzazione del comunismo, quella in atto da una decina danni a questa parte, dopo la caduta del muro di Berlino: mentre prima lanticomunismo viscerale era patrimonio esclusivo dalle destre, da una decina danni in qua abbiamo assistito ad una conversione su questi temi da parte di certi settori che potremmo definire i pentiti della sinistra, proprio per questo ancora più fanaticamente anticomunisti. In questa trasformazione della storiografia democratica in funzione anticomunista abbiamo assistito addirittura a delle rivalutazioni delloperato di Stalin in chiave antititoista. Per quanto concerne le foibe va detto che in realtà di esecuzioni sommarie alla fine del conflitto nella cosiddetta Venezia Giulia ve ne furono, ma in misura molto inferiore a quanto accadde nelle altre città dItalia, come a Milano o nel famoso triangolo rosso. Lo storico Mario Pacor così descrisse il malcontento operaio nel maggio del 45, quando Trieste era sotto amministrazione partigiana jugoslava: < Fu così che agli operai insorti non fu permesso di procedere a quelle liquidazioni di fascisti responsabili di persecuzioni e violenze, a quegli atti di giustizia sommaria che invece si ebbero a migliaia a Milano, Torino, in Emilia e in tutta lAlta Italia nelle giornate della liberazione e poi ancora per più giorni. Non ce lo permettono mi dissero ancora al
|