25.9.2003 - Gerusalemme:
Un gruppo di 27 piloti dell'aeronautica israeliana ha reso pubblico ieri il rifiuto ad operazioni mirate contro militanti palestinesi, giudicandole ''illegali e immorali''.
Il 'no' e' stato annunciato in un incontro con il comandante dell'aeronautica, generale Dan Halutz. La decisione - si tratta della prima petizione di questo genere di un gruppo di aviatori - fara' scalpore. Il secondo canale della televisione commerciale ha dato la notizia in apertura con il titolo 'Terremoto nell'aeronautica'. Il servizio mostra i piloti, in divisa, di spalle che ascoltano il portavoce 'Capitano I' leggere la lettera di protesta.
Fra i firmatari vi e' il brigadiere generale Yftah Spector, che guido' uno squadrone di aerei durante la guerra del Kippur, nel 1973. ''Noi piloti veterani e in servizio attivo, che abbiamo servito e continuiamo a servire lo stato d'Israele per molte settimane ogni anno, ci opponiamo ad eseguire ordini d'attacco illegali e immorali, del tipo condotto da Israele nei Territori. Ci rifiutiamo di prendere parte agli attacchi dell'aviazione contro i centri popolati da civili'',
Subito dopo sullo schermo sono scorse le immagini di un attacco nella Striscia di Gaza nel luglio 2002, che fece oltre venti morti fra i civili.
Immediata la reazione del capo di stato maggiore israeliano Moshe Yalon: ''E' inaccettabile usare le proprie divise militari per perseguire un obiettivo politico come questo''. Il generale ha ricordato che un ufficiale di fanteria tempo fa venne allontanato dall'esercito per essersi rifiutato di far evacuare un insediamento colonico. ''Vedremo se si renderanno conto della gravita' del loro gesto'', ha aggiunto Yalon, lasciando in sospeso sulle eventuali conseguenze. Il comandante in capo dell'Aeronautica si e' sforzato di minimizzare l'iniziativa dei disobbedienti: ''Parliamo di 27 piloti su diverse migliaia'', ha dichiarato Halutz. ''Siamo impegnati in una guerra contro un terrorismo crudele. Non scegliamo ne' le nostre missioni ne' le nostre guerre, e obiezioni politiche non possono giustificare il mancato adempimento delle missioni'', ha aggiunto. ''Il fatto che essi (i terroristi) si riparino dietro civili, donne e bambini non puo' garantire loro che cesseremo di combatterli'', ha affermato ancora, intervistato dalla Tv, il capo dell'Aeronautica, concludendo: ''Siamo l'esercito piu' morale del mondo''.
Un altro generale dell'Aeronautica, Ido Nehushtan, ha precisato che i 27 disobbedienti sono ''un piccolo gruppo marginale'' di piloti in congedo e della riserva. Stando al secondo canale della televisione, quasi la meta' di coloro che hanno firmato la petizione sono impegnati in missione una o due volte alla settimana. L'iniziativa dei piloti era stata anticipata nei giorni scorsi dalla stampa israeliana. Il gruppo, scriveva il quotidiano Haaretz stava discutendo da oltre tre mesi l'iniziativa ''molto sofferta''. Nelle ultime settimane Israele ha intensificato, specialmente nella striscia di Gaza, gli attacchi mirati contro dirigenti di Hamas. In alcuni casi i razzi hanno mancato il bersaglio e hanno colpito innocenti.
Gli altri movimenti di ''rifiuto'', scriveva l'Haaretz, sperano che la clamorosa decisione dei piloti - nella societa' israeliana godono di uno status speciale - dia impulso alla loro causa e fomenti il dibattito sulle attivita' delle Forze armate nei Territori occupati. Il 'Coraggio di rifiutarsi', nato 18 mesi fa per iniziativa di 50 militari, oggi ne raccoglie 500, fra soldati semplici e ufficiali, ma nessun pilota. Secondo fonti occidentali, dal giugno del 2000, pochi mesi prima dell'inizio della Seconda Intifada, le ''esecuzioni mirate'' sono state 146. Nelle operazioni sono morti anche 98 civili e ci sono stati 383 feriti.
Il rifiuto di obbedire agli ordini e' in questa situazione ''la madre di tutti i pericoli per il nostro popolo'', ha dichiarato oggi Halutz, capo dell'Aviazione israeliana, citato sul sito di Ha'aretz. Durissimo l'ex presidente israeliano ed ex pilota Ezer Weizman, secondo il quale il rifiuto di obbedire agli ordini ''e' un cancro'' che va estirpato subito prima che si diffonda, e i piloti ribelli devono andarsene dall'aviazione ''con la coda fra le gambe''. Il ministro della Difesa Shaul Mofaz ha accusato i piloti di aver agito per motivi politici e non morali, mentre il ministro dei Lavori Pubblici Effi Eitam ha dichiarato che la protesta realizza la visione del leader palestinese Yasser Arafat di disgregazione della societa' israeliana.
Fonti Ansa, Adnk
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