Sembra ormai chiaro quello che succederà nei prossimi mesi. Una delle alternative più probabili per uscire da questo grave quadro destabilizzante è aprire una nuova stagione delle stragi o omicidi politici
Berlusconi e il Governo da lui presieduto stanno passando il periodo più instabile da quando hanno vinto le elezioni. Lormai prossima conclusione del processo Imi-Sir (nonostante la strenua opposizione culminata con la legge Cirami) non fa che destabilizzare ulteriormente lo scenario politico e finanziario italiano. La guerra in Iraq, gli equilibrismi di Berlusconi tra Usa e Europa nella doppia veste di premier e ministro degli esteri, la grave crisi economica dellItalia appesantita da una finanziaria che trascura i veri problemi del paese, il crollo della Fiat, non sono che alcuni dei problemi con cui dover fare i conti ogni giorno. Senza contare poi, quello che a mio avviso è il problema principale, il legame che lega gli apparati dello stato (e di governo) a Cosa Nostra. Nino Giuffrè in questi ultimi mesi lha detto chiaramente, senza mezze misure, riempiendo migliaia di pagine di verbali della procura di Palermo: Berlusconi e Forza Italia fin dal 93 hanno goduto dellappoggio (elettorale) e della fiducia della mafia in cambio della promessa di togliere il 41 bis (il regime di carcere di massima sicurezza) ai mafiosi detenuti in carcere e di qualche altro favore a livello finanziario (riclaggio).
Giuffrè ha anche detto che Provenzano, lartefice della strategia di inabissamento di Cosa Nostra, sta cominciando a stufarsi di Berlusconi, i patti vanno rispettati, poiché Berlusconi nonostante abbia una maggioranza schiacciante in parlamento e al senato ancora tergiversa, dopo qualche tentativo iniziale, nel togliere il 41 bis ai mafiosi. A conferma di queste rivelazione ci sono le recenti inquietanti minaccie di Leoluca Bagarella dal carcere e lo striscione minaccioso da poco esibito allo stadio Favorita di Palermo in occasione di una partita di calcio: Berlusconi dimentica la Sicilia.
Sembra ormai chiaro quello che succederà nei prossimi mesi. Una delle alternative più probabili per uscire da questo grave quadro destabilizzante è aprire una nuova stagione delle stragi, da addebbitare alle Brigate Rosse (con inevitabili legami con ambienti no-global) o a qualche immancabile cellula italiana di Al Qaeda. Solo così il governo Berlusconi riuscirebbe a evitare le elezioni anticipate, anche in caso di condanna per il lodo Imi-Sir-Mondadori (che venga condannato o meno poco cambia), e fare quadrato in un clima di tensione sociale altissimo. Non è una novità. È stato così per anni, per decenni, con il sottofondo delle bombe, delle stragi nelle piazze e sui treni. Non è una novità neanche lesistenza di una trattativa continua che perdura tra i servizi segreti (ormai in mano a un uomo solo, il nuovo Cossiga: Frattini) e gli uomini di Cosa Nostra. Una trattiva fatta di silenzi omertosi e di scambi di favore. Non ci son dubbi, tutti quelli che si aspettavano un autunno caldo si son sbagliati, avremo una primavera calda questanno, caldissima.
Durden 29.1.03
P.S.: Ricordatevi di questo post fra qualche settimana
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